La Seconda commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, ha
dato parere favorevole unanime alla proposta della Giunta
regionale di modificare il Regolamento che norma le attività di
cava e il riuso di materiali provenienti da demolizioni.
La modifica - spiega un comunicato della Regione - consiste
sostanzialmente in un adeguamento della normativa regionale alle
norme nazionali e riguarda la reintroduzione delle procedure di
verifica di assoggettabilità Vas (Valutazione ambientale
strategica) per l'accertamento di cava, procedura che consente
di riconoscere le potenzialità di un'area affinché sia sfruttata
per l'attività estrattiva, spesso prevedendo la necessità di una
variante degli strumenti urbanistici.
Tale procedura era stata esclusa nel 2013, ritenendo che le aree
di cava non siano generalmente così grandi e potevano dunque
rientrare nella disciplina generale del Codice dell'ambiente per
le aree di piccola entità. Tuttavia le attività estrattive
possono avere impatti che è opportuno valutare e la Giunta
regionale sta dunque tornando indietro, reintroducendo la
verifica di assoggettabilità Vas, anche alla luce del fatto che
nel frattempo è maturata una giurisprudenza per cui escluderla
potrebbe essere controproducente per le procedure di
approvazione dei giacimenti, ad esempio dando luogo a dei
contenziosi che finirebbero per danneggiare o sospendere le
attività.
Da qui la decisione di ripristinare la verifica di
assoggettabilità, che è un procedimento più snello rispetto alla
piena Valutazione ambientale strategica e può evitare il rischio
di ricorsi, ritardi e sospensioni dell'attività, con inevitabili
danni economici per le imprese del settore. La Vas comunque
scatterebbe se dalla valutazione emergessero situazioni
ambientali particolarmente delicate o problematiche.
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