Approvata dall'assemblea
legislativa (con i 10 voti favorevoli della maggioranza e
l'astensione delle opposizioni) una mozione promossa dai
consiglieri della Lega Paola Fioroni e Stefano Pastorelli che
impegna la Giunta a "mettere in campo azioni per sostenere a
livello comunitario il modello italiano di etichettatura
denominato 'Nutrimeter/Nutrinform' e contrastare il modello
francese 'Nutri-score'".
Per le opposizioni - è detto in una nota del Consiglio -
l'argomento andava approfondito in Commissione, alla presenza
dei produttori umbri e dell'assessore allo Sviluppo economico,
assente in Aula al momento del voto.
Nello specifico, attraverso questo atto alla Giunta viene
chiesto di "sollecitare il Governo nazionale a dare continuità
alle iniziative politiche e diplomatiche, in Italia ed in
Europa, per contrastare l'adozione del sistema di etichettatura
semaforico Nutri-score e sostenere il sistema alternativo a
batteria Nutrimeter-nutrinform, al fine di garantire una più
corretta informazione ai consumatori, contrastare una
concorrenza sleale nei confronti dei nostri produttori e
salvaguardare le filiere produttive agroalimentari del nostro
Paese e della nostra regione".
Paola Fioroni ha spiegato che "il Nutri-Score è un sistema di
etichettatura sviluppato dai ricercatori dall'istituto nazionale
francese della Sanità e Ricerca nel 2013 per semplificare
l'identificazione dei valori nutrizionali dei prodotti
alimentari". "Introduce - ha aggiunto - un'etichetta sul lato
frontale della confezione di un prodotto, analizzando i singoli
valori nutrizionali sulla base di 100 grammi di prodotto, con
una scala di cinque colori che vanno dal verde al rosso a cui
corrispondono le prime cinque lettere dell'alfabeto. I colori
rosso e arancione indicano alimenti da assumere con moderazione,
il verde scuro e chiaro sono riservati a cibi sani, mentre il
giallo invita a consumare il prodotto senza esagerare, per
mantenere una dieta equilibrata. Paesi come Francia, Germania,
Olanda, Belgio e Spagna hanno adottato su base volontaria questo
sistema di etichettatura. Quella a semaforo del Nutri-Score
valuta positivamente e cataloga prodotti come la Coca Zero, la
Pepsi light e la Red Bull sugar free con un colore verde ed una
lettera B, ed al contempo boccia eccellenze del Made in ltaly e
della nostra regione come l'olio extra vergine di oliva con il
colore arancione e la lettera D, e salumi con la lettera E ed il
vino rosso. I consumatori percepiscono il colore rosso o arancio
come un parere negativo e, quindi, come un invito a non mangiare
un determinato prodotto con evidente detrimento per i produttori
ed incertezza e confusione per i consumatori. Il Nutri-Score
boccerebbe l'85 per cento del made in ltaly a denominazione di
origine Dop e Igp che invece la stessa Ue dovrebbe tutelare e
valorizzare sempre ed a maggior ragione nella fase Covid,
configurando una concorrenza sleale ed un danno enorme per il
sistema agroalimentare italiano e della nostra regione.
L'adozione di un sistema di informazione nutrizionale basato
sulle etichette dei cibi è fondamentale perché può aiutare i
consumatori ad adottare comportamenti alimentari più sani,
appare opportuno che l'Europa favorisca un'etichettatura
nutrizionale che sia informativa e formativa, ma non
prescrittiva, come invece rischia di essere il Nutri-score con
il rischio di orientare in modo non corretto i consumatori e
contribuendo a disinformarli, oltre a creare un grave danno per
il cibo Made in Italy. Il Governo nazionale sostiene il
Nutrimeter o Nutrinform, ovvero l'etichetta a batteria, come
sistema alternativo per l'adozione di un sistema di
etichettatura armonizzata nel mercato unico che fornisca tutti i
dati nutrizionali con l'indicazione delle quantità giornaliere
medie raccomandate di energia e nutrienti con il valore
percentuale riportato sull'icona della batteria". "Occorre
intervenire con urgenza - ha concluso Paola Fioroni - per
impedire un attacco ai prodotti alimentari nazionali attraverso
l'introduzione dell'etichetta Nutri-score che rischia di mettere
in pericolo i 46,1 miliardi di euro di esportazioni
agroalimentari italiane del 2020".
Thomas De Luca, M5s, ha spiegato di ritenere "l'argomento di
estrema importanza, che necessita di un approfondimento in
Commissione e richiede la presenza dell'Assessore allo sviluppo
economico. Questo atto poi non afferisce alla competenza diretta
della Regione ma ha una mera consistenza politica, che contrasta
con la sedia vuota dell'assessore. Bisognerebbe capire nel
dettaglio cosa può fare la Regione in ambito delle Commissioni
europee".
"Sul Nutriscore - ha detto Tommaso Bori, Pd - sono state fatte
scelte parlamentari, sarebbe utile approfondire il tema in
Commissione. Sottolineo anche che l'Assemblea si riunisce due
volte al mese, 24 volte l'anno, sarebbe opportuno essere
presenti. Intendiamo andare avanti così, a ranghi ridotti e
senza una maggioranza della delegazione di Giunta? Siamo in
difficoltà nell'essere noi della minoranza a mantenere il numero
legale".
Per Paola Fioroni "o si è contro questo sistema, e quindi in
difesa del nostro sistema produttivo, oppure no, non serve un
rinvio, prendiamo una posizione".
"Se si vuole essere incisivi serve un lavoro serio e di
approfondimento - ha sostenuto Donatella Porzi, Pd -, non è che
chi vota sì è dalla parte dei produttori umbri e gli altri
invece non lo sono. La nostra disponibilità viene costantemente
rinnovata, non così la maggioranza. Anche i portatori di
interesse hanno sicuramente qualcosa da dirci sull'argomento".
"Ritengo opportuno, in caso di rinvio in Commissione , audire
i nostri europarlamentari di circoscrizione e poter costruire
insieme con loro una strategia di effettivo supporto alla
questione e anche ascoltare i produttori umbri, collaborando
tutti insieme" le parole di Vincenzo Bianconi, Misto.
"Nelle commissioni - ha detto ancora Paola Fioroni - stiamo
facendo un ottimo lavoro ma qui si impegna la Giunta a fare un
proprio atto nell'interlocuzione con la Commissione europea, il
che non esclude di affrontare in Commissione insieme ai
produttori certi approfondimenti".
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