Il disegno di legge della Giunta
regionale dell'Umbria che modifica ed integra la legge 1/2018
relativa a mercato del lavoro, apprendimento permanente,
promozione dell'occupazione e Agenzia regionale per le politiche
attive del lavoro (Arpal) è stata al centro dei lavori della
Prima commissione dell'Assemblea legislativa.
Dopo l'illustrazione da parte dell'assessore Michele Fioroni e
un primo momento partecipativo con i referenti regionali dei
sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e la Rsu di Arpal, la
Commissione, presieduta da Daniele Nicchi, ha ascoltato oggi
associazioni di categoria e dei disabili, referenti sindacali
della Funzione pubblica e rappresentanti della Rsu di Arpal.
Il quadro emerso dagli interventi - secondo quanto riferisce
un comunicato della Regione - si è presentato nuovamente
articolato, con una condivisione delle finalità e degli
strumenti dell'iniziativa legislativa dell'Esecutivo regionale
da parte delle di Legacoop, Cna Umbria, Coldiretti,
Confindustria, ConfCoop e AssoLavoro.
Da parte delle associazioni Fish e Fand è emersa la richiesta
di un maggiore coinvolgimento e di una più concreta
collaborazione tra Centri per l'impiego e associazioni delle
persone con disabilità, oltre ad una maggiore attenzione alla
qualità del lavoro proposto ai lavoratori più fragili.
Le strutture di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno
evidenziato di non condividere: l'azione di riforma completa di
Arpal in un momento emergenziale come quello attuale; la scelta
della creazione del ruolo di amministratore unico; la
prospettiva di puntare sulle convenzioni con le cooperative per
l'inserimento lavorativo dei disabili.
Dalla Rsu di Arpal è emersa la richiesta di rafforzarne e non
sminuirne il ruolo pubblico, per assicurare il collocamento di
tutti i lavoratori, di quelli più richiesti dal mercato come di
quelli più deboli. E di definire meglio l'impiego e i
destinatari del Buono umbro per il lavoro (Bul) per evitare che
questi strumenti vadano a supportare soggetti facilmente
collocabili sul mercato invece di quelli con maggiori
difficoltà.
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