"La Regione Umbria può fare la sua
parte in sinergia con il governo per arginare il fenomeno
dell'immigrazione clandestina: è necessario attivarsi mettendo
in campo ogni iniziativa possibile, anche valutando
l'opportunità di istituire sul territorio un centro di
permanenza per i rimpatri": a intervenire è il consigliere
regionale della Lega Manuela Puletti che annuncia la
presentazione di un'interrogazione di cui è prima firmataria e
"sottoscritta anche dai colleghi Valerio Mancini e Marco
Castellari".
"In un contesto di vera emergenza come quello attuale -
spiega Puletti - sarebbe auspicabile l'intervento di tutte le
istituzioni, ognuna per le proprie competenze, affinché il
fenomeno dell'immigrazione clandestina possa essere combattuto.
La questione è oggi al centro del dibattito politico nazionale e
internazionale, ma sono anni che il segretario federale della
Lega Matteo Salvini ha lanciato l'allarme, riuscendo, in veste
di ministro degli Interni, a mettere in campo strumenti
efficaci". "Da tempo la Lega prima e il centro destra poi,
stanno cercando di coinvolgere la Comunità europea
nell'affrontare insieme all'Italia una vera piaga sociale. Nel
suo ruolo di ministro degli Interni Matteo Salvini ha agito
senza indugio nell'approvare i decreti sicurezza, attuare il
blocco degli sbarchi e imporre lo stop alle Ong fuorilegge".
"Il risultato di quel lavoro - prosegue Puletti - è sotto gli
occhi di tutti ed è confortato dai numeri ufficiali: negli
ultimi 10 anni il 2019 è stato quello con meno sbarchi sulle
coste italiane e quello con meno morti e dispersi nel Mar
Mediterraneo". "Dal palco di Pontida è stata ribadita la ferma
volontà del partito su questo tema, auspicando che ogni regione
possa disporre di un Centro di permanenza per i rimpatri".
"Oggi - conclude Puletti - l'auspicio è che in ogni regione
ci sia un Cpr, un centro utile a consentire l'esecuzione del
provvedimento di espulsione da parte delle forze dell'ordine. È
necessario ammettere l'esistenza del problema ed affrontarlo,
cercando soluzioni alternative. Sono certa che la presidente
Tesei stia già attenzionando questa problematica nella sua
delicatezza, in condivisione con le autorità preposte".
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