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Il garante detenuti Umbria, il tempo dell'attesa è finito

Il garante detenuti Umbria, il tempo dell'attesa è finito

'Polizia penitenziaria ridotta all'osso' denuncia Caforio

PERUGIA, 17 settembre 2023, 20:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il tempo dell'attesa è finito e non si può continuare a scaricare le gravi inadempienze del sistema carcerario sulla polizia penitenziaria ridotta all'osso e senza strumenti adeguati per affrontare queste situazioni": a sottolinearlo è il garante dei detenuti della Regione Umbria, l'avvocato Giuseppe Caforio, dopo il suicidio di un detenuto a Terni. "Ha tutto il sapore amaro del facile profeta inascoltato la notizia dell'ennesima morte, all'esito della oramai solita rissa conclusasi con l'ultimo suicidio in ordine di tempo" afferma.
    "Queste morti sono sulla coscienza di tanti e sono indegni per una comunità civile come quella umbra" evidenzia ancora Caforio per il quale "ognuno deve fare la sua parte". "Le procure della Repubblica territorialmente coinvolte - aggiunge - devono aprire fascicoli per accertare se a monte nell'organizzazione vi siano responsabilità penalmente rilevanti. La politica deve affrontare il tema in modo serio e propositivo e per questo chiedo che il consiglio regionale dediche una seduta al tema delle carceri umbre partendo dai problemi sanitari per finire alla attivazione vera e immediata delle agognate Rems. Il dipartimento penitenziario deve assicurare il trasferimento altrove fuori dall'Umbria di almeno 200 detenuti, di cui 100 da Terni che somiglia sempre più ad una polveriera. Infine il ministero deve assicurare una integrazione della polizia penitenziaria che dovrà essere di numero adeguato e con formazione specifica. Queste le risposte ad horas che ogni Autorità competente deve dare".
    "Il garante dei detenuti permanendo questa situazione si riserva di formalizzare un esposto dettagliata alle procure della Repubblica per le gravi omissioni perpetrate nel sistema carcerario Umbria in violazione dei diritti umani come consacrati dalla Dichiarazione universale sui diritti dell'uomo" conclude Caforio.
   

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