(ANSA) - PERUGIA, 03 MAR - La Regione Umbria ha integrato la
prevenzione primaria con quella secondaria contro il papilloma
virus, adottando protocolli di screening differenziati per le
donne vaccinate contro l'Hpv entro i 15 anni di età: lo rende
noto l'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, in
occasione della giornata internazionale con l'Hpv.
Le donne che rientrano in questa fascia di età - è stato
annunciato -, saranno chiamate per la prima volta a screening a
30 e sarà loro offerto un test. A tal fine è stata resa attiva
l'interoperabilità tra anagrafe vaccinale e screening.
"Nel 2020 - ha detto Coletto - l'Organizzazione mondiale della
sanità ha lanciato una strategia per eliminare entro il 2030 il
cancro cervicale causato dal papillomavirus attraverso la
prevenzione primaria (90% di copertura della vaccinazione da Hpv
negli adolescenti maschi e femmine), prevenzione secondaria
(70% di copertura degli screening) e trattamento (90% dei casi
di cancro cervicale trattati). La Regione Umbria, quindi, che si
colloca già in una posizione privilegiata rispetto agli
obiettivi indicati dall'Oms, intende fare un ulteriore sforzo
prevedendo strategie di eliminazione del tumore della cervice
uterina e dei tumori Hpv-correlati, anche attraverso
l'attivazione di programmi di catch-up, come richiesto dal
Ministero, per tutti i giovani aventi diritto non vaccinati e
campagne di informazione anche sui social media per aumentare la
consapevolezza sulle malattie causate dall'Hpv nella
popolazione, con un'attenzione particolare ai giovani e ai
genitori e prevedendo il coinvolgimento di medici e operatori
sanitari affinché possano informare sull'importanza di aderire
al piano vaccinale e ai programmi di screening". (ANSA).