(ANSA) - PERUGIA, 13 GEN - Parla di "una sentenza di straordinaria importanza" accolta "con grande soddisfazione" l'avvocato David Brunelli, dello studio legale Brunelli, difensore insieme a Nicola Di Mario, di Federica Olivi, legale rappresentante della Olivi spa, che insieme al padre Mauro, amministratore dell'azienda umbra operante nella commercializzazione di prodotti petroliferi, sono stati prosciolti dal gup di Perugia Valerio D'Andria con la formula "perché il fatto non costituisce reato" dopo essere stati accusati di frode fiscale nell'ambito di un procedimento che ha coinvolto diverse società operanti in tutto il territorio nazionale per false fatturazioni, al fine di omettere il pagamento delle imposte.
    In particolare, a Mauro e Federica Olivi si contestava di non avere versato l'Iva in seguito all'acquisto di carburante da aziende rivelatisi fittizie. I due sono stati però prosciolto insieme ad altri due indagati, mentre i rinvii a giudizio sono stati 22 e quattro le condanne.
    "Abbiamo illustrato al Giudice dell'udienza preliminare che sulla base di solo una supposizione non si sarebbe potuto instaurare un giudizio nei confronti di Mauro e Federica Olivi, perché mai nessun giudice li avrebbe potuti condannare per frode fiscale semplicemente per aver acquistato a un prezzo conveniente" ha commentato il professor Brunelli in una nota.
    "Ciò - ha aggiunto - sia perché il prezzo non era in definitiva tanto stracciato o fuori mercato, sia perché sarebbe stato grottesco far discendere così pesanti conseguenze sulla testa dei due imprenditori, caduti anche loro nelle maglie della rete di traffici opachi. La sentenza del giudice dell'udienza preliminare fissa un argine invalicabile nell'accertamento della responsabilità penale, stabilendo una volta per tutte che i ragionamenti presuntivi possono valere semmai per le controversie tributarie, ma non per infliggere anni di carcere alle persone e distruggere realtà aziendali che danno lavoro a tante persone". (ANSA).