(ANSA) - TERNI, 12 GEN - Operata d'urgenza tra il settimo e
l'ottavo mese di gravidanza per un attacco di peritonite acuta,
sessanta giorni dopo il difficile intervento dà alla luce un
maschietto di nome Alessandro, una storia di buona sanità che
arriva dall'ospedale di Terni, dove la giovane neo mamma,
Benedetta Palmieri - orvietana di 35 anni - nella mattinata del
13 novembre scorso si era presentata al pronto soccorso con
problemi addominali. E la paura folle che potesse accadere
qualcosa di brutto al bimbo che portava in grembo.
La diagnosi dei medici del pronto intervento e del chirurgo in
quel momento in turno fu "peritonite acuta da sospetta
appendicite", con un quadro generale che "poteva compromettere
in maniera anche grave le condizioni sia della gestante che del
feto", spiega all'ANSA il direttore del reparto di chirurgia
colon-proctologica, Marco Coccetta. "La priorità - aggiunge -
era di evitare complicanze infettive gravi alla paziente e al
feto". L'intervento d'urgenza veniva così eseguito dai chirurghi
Alessandro Spizzirri e Francesca Pennetti Pennella, coadiuvati
dai ginecologici Marialida Graziano e Alessandra Cavalli, e
dagli anestesisti Andrea Colasanti e Francesca De Santis. "Il
secondo al Santa Maria in dieci anni, ha rappresentato un
ulteriore e grande esempio di collaborazione multidisciplinare
tra chirurgo, ginecologo, neonatologo, anestesista e personale
del comparto infermieristico ed ostetrico al servizio della
salute dei pazienti", ha sottolineato Coccetta.
Mercoledì pomeriggio il parto naturale. "Voglio ringraziare
tutti i medici e il personale che mi ha assistito, senza la loro
professionalità oggi probabilmente racconteremo un'altra
storia", dice Benedetta, con il papà del bimbo Emanuele Di
Vetta. "Anche se in quei momenti i dolori non mi facevano
pienamente rendere conto della gravità della situazione, oggi
posso dire con certezza che quell'intervento ha salvato me e
soprattutto il mio bambino", conclude la mamma. (ANSA).