Un mozartiano ''Don Giovanni''
malizioso, leggero, gioioso, erotico, con la regia di Henning
Brockhaus per la 76/ma stagione del Teatro Lirico Sperimentale
di Spoleto arriva dopo l'inaugurazione col successo dell'inedita
opera kafkiana ''La porta divisoria'', firmata da Fiorenzo
Carpi su libretto di Giorgio Strehler, dimenticata perché
mancante del finale, oggi completato da Alessandro Solbiati. Un
piccante ''Don Giovanni'' che dopo l'anteprima, debutterà sempre
al Teatro Nuovo di Spoleto domani, con poi due repliche il 17 e
18 settembre, trasferendosi infine al Morlacchi di Perugia il 19
e 20 settembre.
Tutta la regia di Brockhaus è giocata sul segno, su una presenza
quasi costante, sin da una danza iniziale, durante l'Ouverture,
di donne discinte, in lingerie bianca, nera e alfine rossa, che
finiscono per apparire come fantasie, fantasmi, ossessioni del
protagonista sempre a caccia di una nuova avventura. E il gioco
che potrebbe diventare drammatico volge così sempre, almeno sino
alla fine, in commedia, tra travestimenti scambi di persona e
mariti che vogliono vendicarsi di compagne sempre troppo deboli.
Il tema allora è quello della seduzione e dell'erotismo, come
messa in gioco e ricerca di sé, più che la storia del
''Dissoluto punito'' che campeggia nel titolo e che molte
letture mettono in dubbio, pensando che la fine tra le fiamme
sia solo l'ultima messinscena, burla e fuga di Don Giovanni (che
qui Brockhaus fa poi comparire in un palco ancora con la pelle
tutta rossa, ma che è come se la ridesse di tutto e tutti).
Con limpida chiarezza, bel piglio e attenzione ai cantanti è
diretta la giovane orchestra del Lirico Sperimentale da
Salvatore Percacciolo e le voci degli allievi del biennio,
vincitori dei concorsi 'Comunità Europea' per giovani cantanti
lirici, tra i venti e trent'anni-
Riproduzione riservata © Copyright ANSA