Il vice segretario della Lega
Umbria, Riccardo Augusto Marchetti chiede alla Giunta di
rivedere la mancata pre-apertura della caccia nel calendario
venatorio proposto dall'assessore Roberto Morroni per la
stagione venatoria 2021-2022.
"È assurdo che in un momento storico nel quale la caccia viene
da molti relegata a mero sport, l'assessore Morroni (Forza
Italia) non faccia nulla per difendere questa nobile tradizione
e perseveri ad avere un atteggiamento ostile nei confronti delle
associazioni venatorie" aggiunge.
Per l'on. Marchetti "il mancato inserimento delle giornate di
pre-apertura nel calendario venatorio approvato dalla Giunta,
che peraltro presenta diverse incongruenze rispetto alla bozza
votata in terza Commissione dalla Lega, è una conseguenza del
mancato ascolto da parte dell'assessore delle istanze pervenute
dal mondo venatorio". "Il Ministero - aggiunge - si è limitato a
inoltrare alle regioni una lettera, che non ha alcun potere
vincolante non avendo forza di legge la normativa europea
prevedeva che venisse stilato un unico documento a livello
nazionale che regolamentasse il prelievo della tortora, cosa che
però non è stata fatta. Nelle vicine Marche, dove l'assessorato
alla caccia è in capo alla Lega nel calendario venatorio sono
state inserite le giornate di pre-apertura e il prelievo della
tortora, che in Umbria invece è vietato. Il parere negativo di
Ispra in merito alla pre-apertura e alla possibilità di aprire
la caccia alla specie della tortora non ha certo scoraggiato
l'assessore marchigiano Mirco Carloni che, a differenza di
quanto accade in Umbria, ha un dialogo costante con i
rappresentanti delle associazioni venatorie e ha deciso con
coraggio di lavorare affinché le necessità esposte venissero
accolte. È doveroso che la Giunta riveda il documento e dia ai
cacciatori umbri la possibilità di praticare l'attività
venatoria nelle prime domeniche di settembre, come peraltro era
previsto nella bozza del Calendario se manca l'ascolto da parte
delle istituzioni, viene meno la fiducia che gli umbri hanno
riposto in noi, e questo la Lega, primo partito con quasi il 38%
dei consensi, non può né deve permetterlo".
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