Crescono in Umbria le imprese a
guida straniera: al 30 giugno scorso sono 9.264, il 9,8%
dell'intero sistema produttivo regionale. Riprende infatti
slancio nella regione e in tutta Italia la vitalità di questo
settore dell'imprenditoria in base a quanto emerge dalla
fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere in base alle
iscrizioni al Registro delle imprese delle Camere di commercio.
In Umbria nel primo semestre è stato registrato un saldo
positivo tra nuove imprese e quelle cessate di 219 unità.
L'imprenditoria straniera - emerge dai dati - avanza non solo
rispetto al primo semestre 2020, l'anno dei lockdown, ma torna
sopra i livelli pre-covid del 2019, quando il saldo fu positivo
ma di 182 imprese.
Per il presidente della Camera di commercio dell'Umbria
Giorgio Mencaroni "nel complesso, con una quota ormai
stabilmente attestata intorno al 10% del totale delle imprese
registrate, il fenomeno dell'imprenditoria straniera rappresenta
una parte strutturalmente significativa del tessuto
imprenditoriale umbro". "La situazione delle imprese straniere
nella nostra regione - aggiunge -si attesta attorno alla media
nazionale, con 9.264 unità complessive ed un saldo attivo nel
primo semestre 2021, di 219 imprese rispetto alla fine del 2020.
In sostanza in Italia (10,5%) come in Umbria (9,8%) una impresa
su dieci è straniera".
A livello provinciale Terni con il suo 2,98% registra una
crescita nel saldo di imprese straniere leggermente sopra la
media nazionale (2,57%).
L'impresa straniera offre lavoro a 15.302 addetti, di cui
3.678 nel commercio, 3.285 nelle costruzioni, 2.134
nell'industria, 2.053 nei servizi di alloggio e ristorazione,
1.114 nell'agricoltura.
Tra gli imprenditori nati all'estero operanti in Umbria, la
comunità più numerosa è quella romena con 1.706, seguono gli
albanesi con 1.384 e i marocchini con 1.260 aziende individuali.
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