E' ancora attiva a
Foligno, in un'estate di particolare siccità, l'ordinanza
sindacale del dicembre 2020 che prevede il divieto di
attingimento dell'acqua dai pozzi in tutta la zona di Sterpete,
perché inquinati da Cromo esavalente e organo-clorurati, questi
già rilevati nel 2012. "Ma nulla si sa della bonifica" dice in
una nota Legambiente, sottolineando che questa, in base al
procedimento regionale già attivato, doveva essere a carico del
soggetto responsabile dell'inquinamento da CromoVI. "Legambiente
- spiega la nota - ha fatto richiesta più volte di accesso agli
atti su questa vicenda ma nessuno ci ha mai risposto a parte il
Comune di Foligno nella cui ultima risposta ci ha informato che
invece della bonifica il soggetto responsabile dell'inquinamento
'ha presentato un documento di analisi del rischio'. Cosa
significhi esattamente non lo sappiamo ma restiamo preoccupati e
quindi abbiamo fatto un ulteriore richiesta di accesso agli atti
al servizio regionale Risorse idriche, Acque pubbliche,
Attività estrattive e Bonifiche che speriamo stavolta risponda
alle ormai ripetute richieste di chiarimenti". Legambiente
ricorda quindi che i cittadini di Sterpete a tutt'oggi non
dovrebbero usare l'acqua dei pozzi a scopi irrigui fino a quando
la bonifica non sarà conclusa, perché il rischio è "una
dispersione del CromoVI nel terreno e potenzialmente nella
catena alimentare dovuta alla presenza dei numerosi orti in
quella zona". "L'ultimo accesso agli atti di Legambiente alla
Regione è datato 2 agosto - conclude la nota - e aspettiamo non
solo una risposta ma anche azioni concrete al fine di risolvere
il problema".
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