"Nel pieno rispetto delle scelte
personali, che generano sofferenza nei diretti interessati e
nelle rispettive diocesi, serve una riflessione seria e
approfondita sul percorso formativo che porta al sacerdozio": a
dirlo all'ANSA è mons. Renato Boccardo, presidente della
Conferenza episcopale umbra, commentando la notizia dei due
parroci della diocesi di Città di Castello che hanno deciso di
rinunciare all'esercizio del ministero sacerdotale. Due addii
che si vanno a sommare, a distanza di poche settimane, a quello
del parroco di Massa Martana.
"Alla luce di queste decisioni - aggiunge l'arcivescovo -
dobbiamo approfondire anche il ruolo, importante e fondamentale,
che i seminari hanno, appunto, nel percorso vocazionale". "È
bene ricordare che il celibato è un orientamento 'altro' che si
dà alla propria vita e quindi anche alla propria affettività e
sessualità e lo si può vivere in pienezza e con il cuore colmo
di gioia solo rispondendo pienamente alla chiamata del Signore",
spiega il presidente della Ceu.
Le scelte di questi sacerdoti "vanno accompagnate con la
preghiera", conclude mons. Boccardo, che sottolinea: "Questo è
certamente un momento di prova per le Chiese locali".
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