"Il 2021 nasce sotto il segno
dello spumante italiano e mi piace immaginare che la ripresa
economica del nostro Paese, post Covid, passi anche da qui": a
dirlo all'ANSA è Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi.
"In queste festività natalizie - spiega l'enologo umbro - le
famiglie hanno scelto lo spumante metodo classico italiano che
sta riscuotendo un enorme successo". "Ma - avverte - dobbiamo
fare attenzione a non scivolare sul confronto campanilistico con
gli champagne, che viaggiano ancora su un altro pianeta. Ma noi
- esorta Cotarella - abbiamo il dovere di raggiungere quel
pianeta quanto prima". "Comunque siamo sulla strada giusta -
sottolinea il presidente - gli spumanti italiani possono contare
su un fattore difficilmente replicabile in altre parti del mondo
e cioè sulla trasversalità territoriale". "Oggi, alle zone
tradizionalmente vocate alla produzione di spumante, come il
Franciacorta, l'Oltrepò Pavese, il Trentino o il Piemonte, se ne
sono aggiunte molte altre in tutta Italia, anche al sud", spiega
Cotarella. "Penso - dice - al montonico dell'Abruzzo, al
gaglioppo della Calabria, al nerello mascalese dell'Etna in
Sicilia, al negramaro della Puglia, al roscetto del Lazio o al
ribolla del Friuli. In questi ultimi anni - spiega - sono nati
nuovi spumanti molto interessanti che hanno ancora una volta
introdotto quel concetto di biodiversità che per il territorio
italiano è un vero valore aggiunto". "Questo - sottolinea il
presidente - è stato possibile grazie alle straordinarie terre
che possiamo vantare, ma anche grazie a una ricerca applicata di
noi enologi che siamo riusciti a riscoprire territori che nel
tempo erano stati dimenticati o poco valorizzati".
Per il 2021 appena iniziato Cotarella ha un
solo grande desiderio: "Che questa pandemia venga una volta per
tutte superata anche grazie all'introduzione dei vaccini". "Ci
sarà da ricostruire un'economia, ma gli imprenditori italiani
hanno sempre saputo reagire alle avversità e sono sicuro che ci
riusciranno anche in questa occasione, ovviamente il governo e
l'Europa dovranno fare la loro parte", conclude Cotarella.
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