Tommaso Bori ha
ufficializzato la sua candidatura a segretario regionale del
Partito democratico in Umbria. Lo ha fatto nel corso
dell'iniziativa "Insieme, voltiamo pagina" che si è tenuta a
Foligno, promossa anche dai consiglieri regionali Simona Meloni
e Michele Bettarelli.
"La mia non è una candidatura di un singolo per interessi
personali e in cerca di un altro incarico ma della collettività"
ha sottolineato Bori con l'ANSA. "Abbiamo un progetto - ha
aggiunto - intorno al quale ricostruire il partito. Il congresso
non sarà un traguardo ma un inizio, rappresenterà il taglio del
nastro. Il lavoro comincerà il giorno dopo. Se verrò eletto
faremo una conferenza programmatica, per parlare a tutti gli
umbri, e una organizzativa, perché il Pd dopo un anno e mezzo di
commissariamento non ha più una struttura".
Bori, medico perugino di 34 anni, capogruppo in Assemblea
legislativa, si è quindi soffermato sul suo programma. "Non
vogliamo essere solo opposizione alla destra che governa la
Regione e molti Comuni - ha spiegato - ma realizzare un progetto
credibile e duraturo. Che punti alla tutela della salute e alla
valorizzazione della sanità pubblica, della scuola e
dell'Università, che garantisca il diritto allo studio, al
lavoro e al sociale. Il Recovery fund deve rappresentare
un'opportunità di crescita, un 'piano Marshall per l'Umbria".
Riguardo alle altre candidature che si stanno delineando,
Bori auspica che queste si concretizzino. "Una candidatura unica
- sottolinea - sarebbe un brutto segnale per il Pd. Sono
assolutamente contrario - conclude Bori - a un finto partito
unanime ma serve un confronto per una vera unità d'intenti".
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