Le ossa di stambecco risalenti al
neolitico trovate nel luglio scorso da quattro alpinisti a Cima
Fiammante, a quota 3.228 metri, nel Parco naturale del Gruppo di
Tessa, in Alto Adige, sono state trasferite al Museo di Scienze
naturali a Bolzano, dove saranno condotte analisi.
"Il passo più importante ora è quello di classificare il
reperto", afferma David Gruber, direttore del Museo di Scienze
naturali dell'Alto Adige, che ha accompagnato il trasferimento
dei resti animali del periodo neolitico. È già stato accertato
che i resti dello stambecco sono vecchi di almeno 7.000 anni,
come confermato dall'analisi al radiocarbonio effettuata
all'inizio di dicembre. Ora l'Ufficio archeologico incaricherà
un esperto di esaminare ulteriormente i resti. "Se si può
dimostrare che l'uomo ha tenuto gli animali lì, a più di 3.000
metri di altitudine, o che gli stambecchi sono morti per mano
dell'uomo, possiamo considerare tali reperti di rilevanza
archeologica", spiega Gruber. Per il resto, si tratta di una
scoperta di importanza zoologica. Gli esperti, nel frattempo,
stanno seguendo con grande interesse anche i ritrovamenti di
resti animali risalenti al periodo Neolitico.
Si attendono anche i risultati di ulteriori analisi
genetiche. "Lo stambecco è stato oggetto di una caccia massiccia
nella regione alpina tra il XVI e il XIX secolo e a metà
dell'Ottocento era praticamente estinto; nel Gran Sasso c'era
una colonia protetta da regio decreto formata da circa 50
animali", spiega Petra Kranebitter, conservatrice zoologica al
Museo di Scienze naturali. Ci sono state reintroduzioni di
alcune specie e alla fine del 2013 la popolazione segnalata in
Alto Adige era formata da circa 1.400 animali. "In Svizzera
esistevano confronti genetici. Il ritrovamento presso Cima
Fiammante è il più orientale finora effettuato nell'epoca in cui
le colonie di stambecchi erano numerose e distribuite
omogeneamente: siamo curiosi di scoprire quali risultati porterà
il confronto genetico dei reperti con quelli dell'attuale
popolazione di ungulati", spiega Kranebitter.
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