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Arte, grande statua Gormley in piazza Duomo a Prato

Arte, grande statua Gormley in piazza Duomo a Prato

Opera in ghisa alta 4 metri e per 3600 kg, esposta per 6 mesi

PRATO, 19 dicembre 2020, 16:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si intitola 'Shy', la grande opera in ghisa alta 4 metri e del peso di 3600 chili realizzata dall'artista Antony Gormley, che rimarrà esposta per sei mesi in piazza Duomo a Prato, luogo simbolico e cuore della città segnato dalle opere di Donatello e Filippo Lippi. Oggi la cerimonia di inaugurazione presso il palazzo Comunale, con la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Prato Matteo Biffoni, del presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, che gestisce il Centro Pecci, Lorenzo Bini Smaghi, e dello stesso Antony Gormley, in diretta web dal suo studio di Londra.
    Shy, spiega una nota, porta in una piazza del XVIII secolo i materiali e i metodi della rivoluzione industriale. L'artista utilizza la dimensione per attivare lo spazio e invitare chi ne è partecipe a prendere coscienza della propria posizione, costantemente in movimento nello spazio e nel tempo. Sfruttando una struttura architettonica semplice. "Voglio fare qualcosa che sia sicuro della sua presenza come punto di riferimento - spiega Gormley -, ma che all'esame si connetta con il nostro io interiore e si confronti con quelle emozioni umane più timide e silenziose come la tenerezza e la vulnerabilità". Antony Gormley (Londra, 1950), ha posto al centro della sua ricerca artistica il rapporto tra il corpo, come sede della mente, in relazione agli spazi architettonici o naturali con cui si relaziona. Egli presta particolare attenzione alla collocazione della sua arte in spazi pubblici accessibili, nel suo lavoro possiamo trovare una forte attenzione alla politica ambientale e sociale che lo caratterizza. L'istallazione dell'opera di Gormley testimonia il costante impegno del Comune di Prato nell'aggiornamento della sua identità contemporanea, grazie anche all'azione propositiva svolta negli ultimi trent'anni dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci.
   

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