Florentino Perez spiega, rassicura i
tifosi, risponde alle critiche, ma soprattutto attacca duramente
l'Uefa. Nella sua doppia veste di presidente del Real Madrid e
numero uno della neo nata Superlega, il dirigente spagnolo si è
preso la scena per due ore su El Chiringuito tv per mettere in
piedi la sua difesa dopo l'ondata mondiale di critiche che si è
abbattuta sulla Superlega partorita da 12 top club calcistici
europei. "Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il
calcio - dice Perez -. Questo sport è in un momento critico, se
noi generiamo profitti, ne beneficiano tutti, anche quelli che
stanno più in basso". "Il pallone deve adattarsi ai tempi -
spiega il n.1 del Real - il pubblico cala. E con la pandemia,
siamo tutti rovinati. Dobbiamo cambiare qualcosa per rendere
questo sport più attrattivo per tutti. I club più importanti di
Inghilterra, Italia e Spagna devono trovare una soluzione a una
situazione molto complicata; complessivamente hanno perso 5
miliardi. Solo il Real ha perso 400 milioni. Quando non ci sono
introiti oltre ai diritti tv, il modo per ottenere profitti è
rendere le partite più attraenti. Per questo abbiamo iniziato a
lavorare a questo progetto: facendo una Superlega durante la
settimana, anziché giocare la Champions, saremo in grado di
alleviare le perdite". "Hanno detto che la nostra è una Lega
chiusa ma non è così - prosegue Perez -, crediamo nei meriti
sportivi e abbiamo lasciato 5 posti liberi. 15 squadre generano
valore per le TV, altre 5 arrivano per il merito. È una
piramide: noi generiamo entrate e le redistribuiamo più in
basso. Con la Champions attuale l'Uefa incassa 130 milioni, noi
ne incasseremo 400. E poi se noi abbiamo più soldi possiamo
comprare i giocatori degli altri, così i club che vendono
potranno fare cassa". "Il modello è quello del basket, con la
sua Eurolega. Noi col Madrid nel basket partecipiamo alla Liga e
alla Eurolega. Bisogna puntare sulla competitività del prodotto:
una cosa che piace costa di più e genera maggiori entrate".
L'affondo è riservato all'Uefa: Perez attacca il presidente
Ceferin, per difendere il collega della Juve Andrea Agnelli,
duramente criticato dal n.1 del calcio europeo: "Non si può
insultare un nostro collega. Ceferin ha usato termini
inaccettabili per rivolgersi al presidente di un club storico
come la Juve. È un modo impresentabile. Un presidente Uefa non
può comportarsi così". Poi rincara la dose: "La Uefa non è
trasparente. Com'è possibile che io sappia quanto guadagna
Lebron James e non quanto guadagna Ceferin? Nel Real Madrid i
dirigenti si sono tagliati lo stipendio, e anche nella mia
impresa. Non penso l'abbiano fatto alla Uefa". Quanto alle
minacce di immediata esclusione dalla Champions dei club che
partecipano alla nuova Superlega, Perez è sicuro: "I calciatori
stiano tranquilli, il divieto di giocare con le Nazionali non ci
sarà. Né il Real, né il City verranno esclusi dalla Champions o
dal campionato, non ci sono le basi legali per farlo". "Vogliamo
partire il prima possibile - conclude Perez -, ma non ci sarà
nessuno strappo. Noi cerchiamo il dialogo e a quello lavoreremo.
Se si può, si parte, altrimenti aspettiamo un anno. E magari non
troveremo un accordo e non si farà. Ma io spero di si, perché
altrimenti moriremo tutti".
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