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Pelé compie 80 anni, "la mia vita da O Rei"

Pelé compie 80 anni, "la mia vita da O Rei"

ROMA, 23 ottobre 2020, 21:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Se il calcio non si fossechiamato cosi', avrebbe dovuto essere denominato Pelè. Ilpensiero di Jorge Amado e' anche quello di 200 milioni dibrasiliani. Che, coerentemente, da giorni celebranol'ottantesimo compleanno del simbolo del futebol,anagraficamente in arrivo venerdì. Edson Arantes Do Nascimiento(come si chiamava prima di diventare il bisillabo piu' famosodello sport) e' nato infatti a Tres Coracoes il 23 ottobre 1940:in una vita da copertina ha regalato record (basti questo: unicocalciatore a vincere tre mondiali, 1279 reti segnate incarriera) e soprattutto sogni. Generazioni di bambini hanno provato il colpo da fuoriclasseispirandosi a Pele' su un prato di periferia, un cortile, uncampetto. Per lui si sono sprecate le iperboli. Atleta delsecolo (assegnato dal Cio nel 1999), calciatore del secolo (exaequo con Maradona, che gli anni, 60, li compie il 30 di questomese). O Rei e' stato, ed è tuttora con Muhammad Ali', l'atletapiù celebre della storia, famoso nei punti piu' remoti dell'AsiaMinore come nel cuore dell' Africa, nei deserti australiani comenelle grandicapitali. Nessun altro sportivo ha avuto piu' spettatori di lui, e lasua faccia e' tuttora, molti anni dopo il suo ritiro, tra lepiu' popolari del pianeta. ''Sono conosciuto piu' di Gesu'Cristo'', disse anni fa in un'intervista all'ANSA. Una frase chegli attirò critiche: ma a pensarci bene non aveva torto perché"anche se è una cosa blasfema - spiegò - c'è una logica. Io sonocattolico, e so cosa significhi Gesù con i suoi valori. Ma nelmondo è pieno di gente che crede in altro: in Asia , ad esempio,ci sono centinaia di milioni di buddisti. Magari non sanno chi èCristo, ma di Pelé hanno sentito parlare...". Nel mondo, più prosaicamente, c'è anche gente che crede cheMaradona gli sia stato superiore. "Falso - rispose inquell'intervista -, basta guardare i fatti. Sapete quanti gol ditesta ha segnato Diego? Ve lo dico io, nessuno: Pelé cento. E didestro?....in tutto io ho segnato 1.281 reti, vi dice nientequesto dato? Il problema è che gli argentini non si rassegnano,mi hanno contrapposto prima Di Stefano, quindi Sivori, poiMaradona. Prendano atto del fatto che comunque io valgo più ditutti e tre". E' stato intervistato e fotografato piu' di qualsiasi altrapersona: statisti, divi del cinema e tycoon vari. E' statoaccolto da 'Rei' in 88 nazioni, e ricevuto da 70 premier, 40capi di Stato e tre Papi. In Nigeria venne dichiarata una treguadi 48 ore ai tempi della guerra con il Biafra perche' tutti, daentrambi gli schieramenti, potessero vederlo giocare. Lo Scia'di Persia lo aspetto' tre ore in un aeroporto solo per potersifare una foto con lui, le guardie alle frontiera cineseabbandonarono i loro posti e si spostarono a Hong Kong,attirandosi le ire del regime, solo perche' avevano saputo chela Perla Nera si trovava quel giorno nella citta'-colonia. In Colombia Pele' fu espulso durante una partita, e la follainvase il campo costringendo l'arbitro alla fuga. Il matchriprese solo con il ritorno in campo del grande brasiliano, aquel punto la folla torno' disciplinatamente sugli spalti. Quando aveva 20 anni in Brasile venne dichiarato ''tesoronazionale'', e fu quindi proibita la sua cessione all'estero: cirimase male il presidente dell'Inter Angelo Moratti che sognavadi portarlo in nerazzurro e gli aveva fatto offerte molto serie.L'Italia fu anche il primo paese straniero visitato da Pele',nel 1958 quando il Brasile si fermo' per due amichevoli sullastrada verso i Mondiali di Svezia, ma il timidissimo ragazzino17enne gia' stella del Santos (citta' del litorale paulista chelui rese famosa ovunque) non pote' giocare contro Inter eFiorentina in quanto infortunato. Pele' e' stato immortalato da Andy Warhol nella galleria deisuoi ritratti. Bauru', la citta' brasiliana dove comincio' agiocare, gli ha dedicato una statua che produrrebbe miracoli(c'e' chi sostiene di essere guarito toccandola): cento canzoni(due le incise lui stesso, nel 1969, assieme alla grande ElisRegina) narrano la sua leggenda. Iperboli su perboli, numerosequanto i suoi gol. Ma a ben pensarci tutte insieme non loraccontano come fa il gesto plastico della rovesciata nel filmFuga per la vittoria. Figlio d'arte di un calciatore che ebbepoca fortuna, Dondinho, a 80 anni non sa spiegare l'origine delsuo soprannome, e in privato, lui che e' cosi' popolare epubblico regala persino momenti di grande pudore. Nell'intervista con l'ANSA, prese la cornetta del telefono edisse semplicemente ''Sono Edson, come va?''. Certo poi offreanche qualche legittima pacchianata: l'impianto che gli hannointitolato in patria a Maceio' si chiama stadio ''O Rei Pele''' e lui quando va in tribuna in quell'impiantogongola. Ideale uomo propaganda, non ha mai fatto spot per sigarette ealcolici, e guadagna tanto anche dopo aver smesso di giocare.Anche adesso che è ridotto in sedia a rotelle e ha perso tantidei quei sorrisi che avevano fatto innamorare il mondo di paripasso con i suoi gol. Nonostante le stampelle gli abbianoimpedito di essere l'ultimo tedoforo all'Olimpiade di Rio 2016,in Brasile rimane il Mito, quello per cui scrivonoancora sui muri "Grazie di essere nato". Il calciatore di cui,garantiscono con un' unanimità altrimenti impensabile dallespiagge di Copacabana ai palazzetti coloniali di Salvador deBahia, si parlerà anche nei secoli a venire come del "Rei" delcalcio: gliargentini se ne facciano una ragione.
   
   

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