"Sinceramente avremmo voluto un Dpcm
che responsabilizzasse meno i sindaci perché è difficile per un
sindaco che è sul territorio e che ha le pressioni più forti
dagli operatori economici preoccupati e delle associazioni".
Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli dopo
la conclusione della prima seduta del Consiglio nella quale è
intervenuto presentando la giunta. "Il Dpcm avrebbe dovuto
essere un po' diverso, l'avrei voluto un po' diverso. - ha
aggiunto - Però rispettiamo la scelta del governo e del
presidente Conte. Siamo consapevoli che bisogna essere attenti,
siamo però preoccupati di non ingenerare un allarme eccessivo".
Acquaroli ha indicato il "senso di responsabilità dei cittadini"
come "arma più importante e decisiva per battere il virus" e ha
invitato a "unire una strategia di precauzione, di prevenzione e
informazione, a una strategia sicuramente di non allarme:
allerta non allarme. Ha ricordato la prima ondata di febbraio e
quello "che avremmo dovuto fare in questi mesi" in attesa della
prevista seconda ondata. "Non è colpa di nessuno perché è
un'emergenza mondiale: - ha osservato - tutti noi dobbiamo avere
un atteggiamento di responsabilità, dobbiamo essere convinti che
a ogni scelta c'è una reazione. Mi faccio carico delle
preoccupazioni che tantissimi operatori economici ci hanno
manifestato in questi giorni. - ha concluso - sappiamo che le
scelte hanno un impatto anche per gli operatori economici.
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