Nella stagione calcistica italiana
che volge al termine "siamo riusciti ad avere un arbitraggio un
po' più europeo", ma il movimento degli arbitri italiani deve
"tornare a essere un'eccellenza: abbiamo solo due arbitri elite
Uefa e non più quattro, dobbiamo tornare almeno a tre". Lo ha
affermato il designatore Gianluca Rocchi, nel corso della
conferenza stampa di fine campionato dell'Aia, al centro tecnico
federale di Coverciano.
Rocchi ha elencato i dati su tempo effettivo di gioco,
rigori, ammonizioni ed espulsioni, sostanzialmente in linea con
i valori medi della Champions League. "Se il nostro calcio ha
arbitri più 'europei' - ha spiegato - è più bello da vedere e
più qualitativo. In secondo luogo, se hai una tipologia di
arbitraggio in linea con quella europea, è più facile per i
nostri arbitri arbitrare in Europa e più facile per le squadre
italiane giocare in Europa".
Oggi la Can di A e B conta 50 arbitri, 87 assistenti, e 10
video match official: "Il numero degli arbitri anbdrà ridotto,
obiettivo è 40-42, ed è chiaro che dovremo tornare a un numero
più normale in maniera più graduale", mentre per il gruppo dei
Vmo "avremo una crescita" perché "l'arbitro fa l'arbitro, e il
Var fa il Var, sono due ruoli completamente diversi".
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