"In Iran ci sono tremila anni di
storia e cultura da rispettare": cosi' Carlos Queiroz, tecnico
portoghese della nazionale di Teheran, fa scudo alla squadra
dopo le polemiche per la scelta di non cantare l'inno, con i
fischi di una parte dei tifosi iraniani. "Chi non ci vuole
sostenere, resti a casa", aveva detto nel giorno della pesante
sconfitta con l'Inghilterra. Ma oggi ha evitato di entare nel
merito della delicata posizione politica dei suoi giocatori, che
si sono espressi a favore dei manifestanti e contro la
repressione. "Per fortuna c'è libertà di stampa - dice - e
capisco che i giornalisti possano farci certe domande. Va
benissimo, ma lasciate anche a noi la libertà di rispondere o
meno. L'importante è rispettarsi a vicenda. Quanto all'etica del
gioco, chiedete ad Infantino" .
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