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La campionessa azzurra Simeoni compie 70 anni

La campionessa azzurra Simeoni compie 70 anni

Regina del salto in alto. Erminio Azzaro: "Aveva doti fuori dal comune"

ROMA, 19 aprile 2023, 15:36

Alessandro Castellani

ANSACheck

Sara Simeoni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Simeoni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sara Simeoni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Odiava le sue gambe ma sono state proprio quelle la sua fortuna, perché l'hanno resa una campionessa balzata in cima al mondo. Sara Simeoni, oro olimpico dell'alto a Mosca 1980 e padrona di tanti primati, spegne il 19 aprile 70 candeline. "Ha migliorato se stessa centimetro dopo centimetro, e non si è data mai per vinta: questo è stato il suo vero segreto", racconta Erminio Azzaro, marito e allenatore, che ne celebra il compleanno provando a raccontare chi è Sara, chi era Simeoni prima di diventare la campionessa di un'epoca d'oro dell'atletica italiana. Come ha raggiunto il top, quel mitico 2,01 che scavalcò due volte, e il podio dei Giochi, in cui è stata anche argento nel 1976 e nel 1984? Nessuno la conosce meglio di Azzaro, a sua volta ex specialista dell'alto, che della regina del salto in alto Sara è marito e allenatore; un binomio nato quando lui ancora gareggiava.

Incontri Popolari, Sara Simeoni

"Fra noi due era già nato qualcosa di importante al di fuori del lato tecnico e sportivo - racconta all'ANSA -, e io non pensavo di fare l'allenatore. Ma lei, era il 1974, mi disse un giorno: 'se non mi alleni tu, io smetto'. Allora non ebbi scelta di fronte a questa richiesta 'indecente'. Per me fare il tecnico fu quasi una scommessa, ma avevo già capito che lei aveva doti fuori dal comune, grandi qualità fisiche e temperamentali. Perciò - prosegue Azzaro - anche se mi sentivo ancora un agonista, il fatto di allenare Sara è diventata una cosa seria e ci ho creduto dal primo momento. E' stato un allineamento degli astri, l'essere al momento e al posto giusto". "E siamo andati avanti - continua Azzaro - anche se certi censori dicevano che non avremmo fatto niente oppure, visto che all'epoca il Fosbury era uno stile nuovo. "Figurati se ci riescono, sono pure fidanzati", dicevano. Ma anche se tanti dicevano la loro, noi ce ne fregavamo e i risultati sono stati dalla nostra parte".


Sara Simeoni supera asticella 60 anni

Ma gli ori olimpici ed europei, quelli dei Giochi del Mediterraneo e il record mondiale sono stati il frutto di che cosa? "La chiave giusta - risponde - è stata trasmettere delle sensazioni da atleta ad atleta, quale io ancora ero. Poi Sara ci ha messo le sue grandi qualità, le sue doti fisiche e quelle temperamentali. Qui sta il punto: in gara gestiva bene i momenti difficili, non si faceva prendere dall'ansia e non si dava mai per vinta, perfino quando aveva capito che non avrebbe vinto. Poi fra i suoi segreti c'era la facilità nella corsa, anzi la rincorsa che se ti riesce bene hai fatto l'80%".


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Ma non è tutto, perché la grandezza di Sara Simeoni è stata anche, spiega l'allenatore e marito, "di non volere subito il tetto del mondo, ma di migliorare sempre, anno dopo anno e centimetro dopo centimetro. E di non vivere l'atletica con esasperazione, di non fare drammi per una sconfitta. Casomai, cercava di capire in cosa avesse sbagliato. Insomma - prosegue Azzaro - fra le sue doti c'era anche una tranquillità di fondo, doveva accontentare se stessa ma dicendosi 'faccio ciò che mi piace, senza esagerazione e un po' alla volta'. E così facendo sono arrivati un oro e due argenti in tre Olimpiadi. Quando è successo non abbiamo realizzato bene, ma con il passare del tempo ce ne siamo resi conto. E lo apprezzi ancora di più". E cosa farebbe Sara Simeoni nel salto in alto di oggi? "A quei tempi, quando abbiamo cominciato a lavorare insieme - spiega Azzaro - il Fosbury era venuto fuori da poco, ai Giochi del 1972: diciamo che il salto di mia moglie avrebbe potuto essere migliorato nella parte acrobatica, e quindi nello scavalcamento dorsale in aria. Ma faccio notare che oggi con 2 metri si va ancora sul podio, è tuttora una misura molto rispettabile, e questo aumenta il valore delle sue prestazioni". Come dire che quel record di 2,01 rimarrà nella storia, dell'atletica e non solo, di una moglie e una fuoriclasse. Di nome Sara Simeoni.

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