La Confederazione Italiana degli
Sportivi (CIDS), "non senza sconcerto", prende atto
dell'approvazione dell'emendamento che proroga al 31 dicembre
2023 'entrata in vigore delle norme in tema di lavoro sportivo e
abolizione del vincolo sportivo; si tratta, secondo la
confederazione, di una precisa opzione che indebolisce l'intera
riforma e di fatto elimina ogni possibilità di discussione e
confronto sul tema in questa legislatura.
"Rattrista constatare - aggiunge la Cids - come all'attuale
compagine di Governo nulla importi della basilare tutela offerta
dalle norme a migliaia di lavoratrici e lavoratori - non solo
atlete e atleti di altissimo livello - che prestano l'attività
senza la protezione universalistica dei diritti fondamentali. Si
tratta, purtroppo, di una scelta grave, compiuta di notte, tale
da rappresentare un vero e proprio strappo nei loro confronti.
Sconcerta ancor più che sia stata smentita la Sottosegretaria
Vezzali, una ex sportiva di grande livello mondiale, che ha
pubblicamente rappresentato alle commissioni della Camera e del
Senato una volontà politica molto diversa ed equilibrata,
esponendo una proroga di un solo anno (1° luglio 2022)
dell'entrata in vigore delle norme previste dai decreti,
necessaria e condivisibile per apportare le opportune modifiche
al testo normativo".
"Auspichiamo - conclude la confederazione - che tutte le forze
politiche prendano una chiara posizione di fronte a questo
provvedimento che, di fatto, non darà spazio in questa
legislatura ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dello
Sport, negando dignità professionale ad atlete e atleti che
difendono i nostri valori ed i nostri colori anche nelle grandi
competizioni internazionali di tutti gli sport".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA