Come altrove, anche in Israele le strette maglie delle norme di comportamento nella lotta al virus qualche volta si allentano, anzi si fanno allentare. E' il caso del milionario israelo-cipriota Teddy Sagi che, secondo un servizio della tv Canale 12, avrebbe ottenuto il permesso di non rispettare la quarantena, una volta rientrato dall'estero nel paese, e avrebbe partecipato ad una festa pubblica a Tel Aviv. A fornire il permesso - sempre secondo la stessa fonte - è stato il vicedirettore generale del ministero Itamar Grotto, noto tra l'altro per la sue rigide posizioni sul rispetto delle limitazioni e per le sue fosche previsioni sull'andamento della pandemia nei primi tempi dell'infezione in Israele. A fronte della rivelazione, Moshe Bar Siman Tov, direttore generale dello stesso ministero e diretto superiore di Grotto, ha preso subito carta e penna e scritto - su indicazione del responsabile Yuli Edelstein - una "dura" lettera al funzionario chiedendo spiegazioni e prospettando le dimissioni una volta accertati i fatti. "Una esenzione dalla quarantena, contraria ai regolamenti - ha scritto Bar Siman Tov, citato dai media - crea un serio danno alla pubblica fiducia in noi, autorità sanitarie e nel governo".
Per questo, il direttore ha chiesto se l'esenzione sia stata effettivamente data, per quale motivo e se ce ne siano state altre. "Spero - ha insistito con Grotto - ci sia una soddisfacente spiegazione professionale e che la segnalazione sia falsa, ma se è vera allora non puoi che trarne le opportune conclusioni". Il vicedirettore per ora non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda, ma le polemiche e le richieste di dimissioni non mancano.
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