“Essendo la vaccinazione l’arma più efficace per combattere questo tipo di patologie” e “non essendoci terapia specifiche”, l’obiettivo è di “riuscire ad arrivare a un’immunità di gregge, quindi a vaccinare almeno il 70-75% della popolazione”. Lo spiega l’assessore regionale alla Sanità, salute e politiche sociali, Roberto Barmasse, di professione medico ospedaliero, commentando il piano vaccinale anti-Covid della Valle d’Aosta.
La sfida più grande all’interno della campagna vaccinale, aggiunge, “è la fase due, quando ci sarà la vaccinazione cosiddetta di massa: dovremo vaccinare circa 1.200 persone al giorno, quindi dal punto di vista anche della valutazione delle priorità vaccinali è sicuramente una sfida molto impegnativa. Ed è molto impegnativa anche perché c’è una certa incertezza sulle forniture dei vaccini, quindi il fatto di non sapere con precisione quanti e con quali tempistiche ci verranno forniti, per il momento, può diventare una criticità”. Problema “che speriamo venga superato da una fornitura regolare, che ci permetterebbe di programmare e organizzare più facilmente questa campagna. Ma “è sicuramente una criticità anche la capacità organizzativa, che deve essere la massima che possiamo esprimere. In questo io mi sento di dire che l’azienda Usl e tutti altri attori, protezione civile, medici di medicina generale, stanno facendo un ottimo lavoro perché l’organizzazione è in fase avanzata e saremo pronti a vaccinare, sempre sperando che la fornitura di vaccini sia continua e costante”.
L’assessore si rivolge poi agli indecisi: “La vaccinazione è sicura e ha gli stessi rischi, minimi, delle altre, come per esempio quella influenzale. Dobbiamo tenere presente però che il beneficio per la nostra comunità e per tutti è enorme. Nella valutazione dobbiamo anche far presa sul nostro civico, morale ed etico. Solo con la vaccinazione di massa – conclude Barmasse – potremo debellare questa malattia e tornare finalmente a una vita normale”.
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Regione Valle d'Aosta