Il Pnrr è "un piano a dir poco sfidante se si considerano da un lato l’imponenza delle risorse che mette a disposizione e la forte tensione riformatrice che esprime e impone, dall’altro e di contro il reale tasso di adeguatezza che, rispetto ad un programma di questa portata storica, contraddistingue il nostro Paese, la sua macchina amministrativa, i suoi processi decisionali, la sua classe dirigente, così come le difficoltà che, anche dopo l’elaborazione del Piano, sono emerse, prime tra tutte quelle dovute alle note vicende internazionali". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, intervenendo all'Innovation summit organizzato da Deloitte a Roma, sottolineando che "queste difficoltà, queste inadeguatezze e gli altri ostacoli che, senza dubbio alcuno, via via emergeranno nella concreta attuazione del PNRR, non devono scoraggiare, anzi devono e dovranno rafforzare determinazione e caparbietà nel perseguirne gli obiettivi".
"La capacità del nostro sistema di assumere giovani e donne è insufficiente. Tra i 20 e i 34 anni - ha spiegato Garofoli - quasi il 28% dei giovani non lavora e non studia (in Europa la media è del 16%). Il tasso di partecipazione delle donne al mondo del lavoro si avvicina al 54% mentre in Europa è del 68%. Ecco perché almeno il 30% dell’occupazione aggiuntiva creata dagli operatori che si aggiudicano bandi PNRR sarà destinata a giovani e donne. La realizzazione di questo obiettivo sarà attentamente monitorata".
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Deloitte