L’emergenza degli ultimi mesi ha messo in evidenza come la transizione energetica abbia due facce, quella che deve garantire la sicurezza energetica e quella strutturale che porti verso fonti rinnovabili. Un binomio di cui si è discusso durante la tavola rotonda ha chiuso il ciclo di ‘Incontri con la Storia’ organizzata da fondazione AEM in collaborazione con Fondazione Corriere della Sera.
“Rispetto al tema dell’energia le imprese italiane stanno lavorando da gran tempo secondo due binari convergenti: la transizione digitale e la transizione ambientale. Il che vuol dire insistere moltissimo sul risparmio energetico, sulle fonti di energia alternative e su una dimensione generale di sicurezza energetica. Le nostre imprese hanno un punto di forza rispetto al resto dell’Europa: sono sostenibili, grazie al loro rapporto con il territorio, e la sicurezza energetica fa parte di un’idea larga e competitiva della propria presenza industriale sui migliori mercati del mondo” ha, invece, affermato Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa.
Valeria Termini, Professore ordinario di Economia politica dell’Università Roma Tre e Consigliere scientifico delle Nazioni Unite nella COP per energia e clima, ha fatto un punto sull’emergenza energetica. “Ci sono due facce di questa crisi energetica. La prima, evidente, è l’emergenza che riguarda sicurezza energetica e prezzi. L’Europa si è comportata molto bene sulla sicurezza energetica, introducendo indirizzi comuni e sanzioni condivise per ridurre la dipendenza dal gas russo; in particolare il nostro Paese è riuscito a diversificare le fonti di provenienza del gas mettendoci al sicuro per l’inverno.
Sui prezzi le cose sono andate meno bene per tanti motivi, in particolare perché questi sono indicizzati alla piccola Borsa olandese del TTF, non regolata, che lascia strutturalmente ampio spazio alla speculazione. La seconda faccia è invece strutturale, e riguarda la necessità di mantenere e ridisegnare la traiettoria di decarbonizzazione nel lungo periodo, cioè di orientarsi verso le fonti rinnovabili. Questa visione è essenziale per la strategia delle imprese, perché rafforza la possibilità di coniugare la trasformazione energetica con innovazione e crescita sostenibile”.
In collaborazione con:
Consenso Europa