La presenza della cultura
greca in Puglia e quella delle altre popolazioni italiche che
anticamente abitavano la regione è al centro di una mostra dal
titolo "Tesori del Museo archeologico nazionale di Taranto.
Greci e altre civiltà antiche del Sud Italia", che si inaugura a
Buenos Aires il prossimo 7 dicembre.
Si tratta, indica un comunicato, di "un progetto originale
che si sviluppa tra l'Italia e l'Argentina, frutto dell'intensa
collaborazione fra l'Istituto italiano di cultura de Buenos
Aires, il Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) e il
Museo nazionale delle Belle Arti di Buenos Aires".
Curata da Eva Degl'Innocenti, direttrice del MarTA, e
dall'archeologo e curatore dello stesso museo, Lorenzo Mancini,
la mostra "si propone di portare all'attenzione del pubblico
argentino una selezione di reperti appartenenti alla collezione
del Museo di Taranto, che illustrano gli aspetti culturali e
produttivi più rappresentativi della città, unica colonia greca
in Puglia, e di altre popolazioni italiche".
La narrazione del lungo periodo, compreso tra le fasi
immediatamente precedenti alla costituzione della colonia
spartana di Taras e la conquista romana della città (nel 209
a.C.), "è affidata a una serie di oggetti (fra cui ceramiche,
gioielli, monete, statuine ed elmetti) con funzione di
'symbola', capaci di evocare temi o problemi storici, illustrati
nei pannelli e nelle didascalie che accompagnano il visitatore
lungo il percorso espositivo.
Il MArTA, istituito nel 1887 e del quale questa mostra
intende svelare i tesori, è tra i più importanti musei
archeologici del mondo, punto di riferimento per l'archeologia
relativa al Sud Italia.
Questo progetto espositivo, che prende vita al Museo
nazionale delle Belle Arti, si sottolinea, "affonda le sue
radici nel profondo legame che unisce Italia e Argentina" anche
perché "entrambi i Paesi sono il risultato della convergenza di
culture diverse, di importanti ondate migratorie e di una
spiccata capacità di incorporare le influenze di altri popoli,
nel costante desiderio di arricchire la propria civiltà e di
ampliare i propri orizzonti di cultura e conoscenza".
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