(ANSAmed) - SARAJEVO, 01 OTT - In Bosnia-Erzegovina oggi è
giornata di silenzio elettorale in vista delle elezioni generali
di domani, con oltre 3,3 milioni di aventi diritto chiamati a
rinnovare tutti gli organi istituzionali, a livello sia federale
che delle due entità che compongono il complicato Paese
balcanico - la Federazione croato-musulmana e la Republika
Srpska. Un voto che si tiene nel pieno di una grave e profonda
crisi politica e di timori per la stessa integrità territoriale
del Paese.
In particolare evidenza è il voto per la presidenza
tripartita bosniaca, composta da un rappresentante per ciascuno
dei tre popoli costitutivi della Bosnia-Erzegovina - un serbo
ortodosso, un bosgnacco musulmano e un croato cattolico. I
favoriti dagli osservatori per le rispettive etnie sono la serba
Zeljka Cvijanovic, che è presidente uscente della Republika
Srpska e candidata per l'Alleanza dei socialdemocratici
indipendenti (Snsd), il bosgnacco Bakir Izetbegovic, leader del
Partito di azione democratica (Sda), e la croata Borjana Kristo
dell'Unione democratica croata di Bosnia-Erzegovina (Hdz).
Analogamente agli altri organi istituzionali, i membri della
presidenza vengono eletti con un mandato di quattro anni, con la
presidenza dell'organo collegiale che viene assunta a turno da
ognuno dei tre componenti ogni otto mesi. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA