L'acquisto di alcol, che si
tratti di birra, vino o superalcolici, si traduce spesso in
un'esperienza spiacevole per le indiane, a dispetto della sempre
più diffusa occidentalizzazione delle abitudini nel Paese. Lo si
apprende da un reportage del quotidiano The Hindu, che racconta
oggi di come, anche nella capitale, le donne che si recano da
sole nei negozi autorizzati alla vendita di alcolici vengano
pesantemente prese di mira, con sguardi, commenti o addirittura
molestie fisiche da parte dei clienti maschi.
L'amministrazione di Delhi vieta da tempo il consumo
all'aperto degli alcolici nei dintorni delle rivendite e
scoraggia l'apertura di bar e altre attività che possano
diventare punti di ritrovo per i consumatori. Ma queste misure
non bastano a scoraggiare le aggressioni verso le clienti, come
conferma la polizia, che raccoglie frequenti denunce.
L'insicurezza non riguarda solo le clienti: a dispetto delle
precauzioni, si legge nell'inchiesta, le aree nelle vicinanze
dei negozi diventano infrequentabili per qualsiasi donna si
trovi a passare nella zona. Una forma più sottile di
aggressione, infine, si nasconde nelle accuse di amoralità che
solo le donne si trovano a dover affrontare. Ne dà un esempio
Charu Pandey, 28 anni, professionista single, che vive in
quartiere residenziale di Delhi: "Ero in coda, in attesa di
acquistare una bottiglia di vino per un invito a cena. Un
cliente mi si è avvicinato e mi ha aggredita, urlando che le
donne come me, che consumano alcol, vestono in modo non
tradizionale e danno scandalo nelle strade, sono la rovina della
società indiana. Da allora, non mi sono più avvicinata a questo
tipo di negozi e ho incaricato gli amici di fare gli acquisti
per me".
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