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Birmania: regime costringe al silenzio l'avvocato di Suu Kyi

Birmania

Birmania: regime costringe al silenzio l'avvocato di Suu Kyi

Non potrà più parlare con media, diplomatici e organizzazioni

YANGON, 15 ottobre 2021, 09:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il principale avvocato di Aung San Suu Kyi non ha più il diritto di parlare con i media, i diplomatici stranieri e le organizzazioni internazionali. Lo ha denunciato lui stesso. Il regime militare, al potere dal golpe del 1 febbraio contro Aung San Suu Kyi, ha emesso un'ordinanza in tal senso che il legale ha riportato sulla sua pagina Facebook.
    "A partire dal 14 ottobre, a Khin Maung Zaw è vietato comunicare, incontrare e parlare con media stranieri e locali, diplomatici stranieri, organizzazioni internazionali, rappresentanti di governi stranieri o qualsiasi altra organizzazione esterna, direttamente o indirettamente", perché tali comunicazioni possono "provocare disordine pubblico", è il contenuto dell'ordinanza.
    La squadra di difesa di Aung San Suu Kyi è stata l'unica fonte di informazioni riguardo al processo a porte chiuse nei confronti del premio Nobel per la pace. Suu Kyi è stata perseguita per una serie di reati: importazione illegale di walkie-talkie, violazione delle restrizioni relative al Covid-19, sedizione, corruzione, incitamento a disordini pubblici. Agli arresti domiciliari e in isolamento, può comunicare con il mondo esterno solo attraverso i suoi avvocati, che incontra solo in tribunale. È stata chiamata a testimoniare per la prima volta il 26 ottobre e rischia decenni di carcere.
   
   

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