Due alpinisti, uno svizzero e
uno statunitense, sono morti ieri sul monte Everest. Lo hanno
annunciato oggi gli organizzatori della spedizione a cui
partecipavano i due scalatori, la Seven Summit Treks. Sono le
prime vittime di questa stagione in Nepal.
L'alpinista svizzero "ha sofferto di sfinimento" dopo aver
raggiunto la vetta (8.848,86 m), ha detto lo sherpa Chhang Dawa.
"Abbiamo inviato altri due sherpa con ossigeno e cibo, ma
purtroppo non sono riusciti a salvarlo", ha spiegato.
L'alpinista americano era arrivato al gradino di Hillary quando
è stato colto da cecità da neve e sfinimento: è stato aiutato a
ridiscendere ma è morto poco dopo al campo 4. I copri delle due
vittime sono ancora in quota, con il meteo sfavorevole che ne
impedisce il recupero.
Nelle ultime stagioni l'Everest ha visto un numero crescente
di alpinisti tentare di raggiungere la sua vetta, causando un
sovraffollamento a cui sono state attribuite diverse morti. Il
Ministero del Turismo nepalese ha quindi annunciato regole per
limitare il numero di scalatori che cercano di raggiungere la
'cima del mondo'. La pandemia da Covid-19 ha cancellato la
stagione dello scorso anno, ma quest'anno il Nepal ha allentato
le regole di quarantena nel tentativo di attirare più alpinisti.
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