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Marò, arbitrato dà ragione all'Italia

Marò, arbitrato dà ragione all'Italia

Riconosciuta immunità. Italia dovrà risarcire l'India

ROMA, 03 luglio 2020, 13:22

Redazione ANSA

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I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre - RIPRODUZIONE RISERVATA

I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre - RIPRODUZIONE RISERVATA
I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Tribunale arbitrale internazionale sul caso dei marò ha dato ragione all'Italia. I giudici hanno riconosciuto "l'immunità" dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in relazione ai fatti accaduti il 15 febbraio 2012 e all'India viene pertanto precluso l'esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti.

Il Tribunale ha riconosciuto che i militari erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell'esercizio delle loro funzioni, ha reso la Farnesina. La giurisdizione del caso Lexie è dunque dell'Italia.

Inoltre, secondo il Tribunale "l'Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l'India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all'imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell'equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony", a bordo del quale morirono i due pescatori del Kerala. "Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti".

"Sono stato quasi incredulo. Aspettavamo da tempo il verdetto. Il primo pensiero è stato di esclamare un 'finalmente' liberatorio, ma poi volevo conoscere il verdetto nel merito": così all'ANSA il fuciliere di Marina Salvatore Girone. "Posso adesso riottenere la mia libertà personale - aggiunge -, purtroppo fino ad oggi vincolata dalle procedure lunghissime determinate dalla giurisdizione indiana". "Siamo felici che ci sia stata riconosciuta l'immunità funzionale e la giurisdizione italiana sul caso. Eravamo da otto anni e mezzo sempre nel limbo di questa vicenda". "L'immunità riconosciuta mostra che avevamo dunque l'immunità funzionale dal primo giorno di questa querelle. L'India ha fatto quello che non doveva fare, limitando le nostre libertà e tenendoci anche in prigione. Ho subito una grande ingiustizia da parte degli indiani".

"Non abbiamo mai smesso di seguire questo caso, ma voglio ringraziare anche chi mi ha preceduto per la costanza e la determinazione impiegate su questa vicenda. L'Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione - ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie".

"Un risultato che accogliamo con soddisfazione, che mette fine a una vicenda che andava avanti da anni - ha commentato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini -, particolarmente gravosa anche per i suoi aspetti umani. Per questo rivolgo un affettuoso pensiero ai nostri due marò e alle loro famiglie per i difficili momenti che hanno vissuto". 

Sulla vicenda dei marò "è stata riconosciuta giurisdizione all'Italia. Mi sembra una buona notizia", ha detto Conte. 

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