(ANSA) - PECHINO, 31 GEN - L'attività delle fabbriche è in
fase espansiva dopo che la Cina sta tornando alla normalità dopo
la decisione di inizio dicembre di abbandonare bruscamente la
sua rigorosa politica dello 'zero-Covid', che imponeva severi
blocchi, scatenando proteste e colpendo le imprese.
L'indice ufficiale dei responsabili degli acquisti di
produzione manifatturiera (Pmi), un indicatore primario della
produzione industriale, è salito a 50,1 grazie alle misure di
prevenzione della pandemia che sono "entrate in una nuova fase",
consentendo "un graduale ritorno" alla vita normale, ha
affermato in una nota Zhao Qinghe, funzionario dell'Ufficio
nazionale di statistica.
Proprio oggi, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha
aggiornato le sue previsioni sul Pil della Cina nel 2023 al 5,2%
(+0,8% sulle previsioni di ottobre), citando proprio la
decisione di Pechino di riaprire.
Il Pmi non manifatturiero, che include i settori dei servizi
e delle costruzioni, si è attestato a 54,4 a gennaio, in rialzo
rispetto a 41,6 di dicembre. L'attività manifatturiera in genere
rallenta durante le festività del Capodanno lunare, ma il
consumo di servizi è aumentato poiché milioni di persone hanno
potuto viaggiare liberamente per la prima volta in tre anni.
L'economia cinese è cresciuta di appena il 3% nel 2022, al
ritmo più lento in 40 anni, escludendo il 2020 colpito
pesantemente dallo scoppio della pandemia del Covid-19. (ANSA).