Il rapporto, che ha analizzato le
attività di oltre 6.500 aziende, spiega come "le imprese che
concepiscono il welfare come leva strategica di sviluppo
sostenibile sono raddoppiate, dal 6,4% del 2016 al 14,1% del
2022. Ben l'87,5% di queste aziende genera un impatto sociale di
livello elevato, contro una media generale del 38%". In
particolare le aziende con un welfare evoluto "contribuiscono
molto di più della media alla crescita dell'occupazione di donne
e giovani". Gli ambiti di impatto sociale più importanti sono la
promozione del lavoro e della mobilità sociale, la possibilità
offerta ai giovani di raggiungere un'occupazione stabile, il
sostegno ai diritti e alle pari opportunità per le donne
lavoratrici. Lo studio sottolinea inoltre che "le Pmi con un
welfare più evoluto hanno tenuto meglio nella pandemia e
dimostrato maggiore slancio nella ripresa" ciò dimostra come il
welfare aziendale sia anche "un fattore di resilienza".
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