In vista di uno sciopero generale
regionale indetto per il prossimo 16 dicembre da Cgil e Uil
dell'Emilia-Romagna, Confindustria Romagna prende atto
dell'agitazione e "ne comprende le motivazioni che, pur fondate
su valutazioni e prospettive parzialmente diverse, convergono su
un giudizio critico e di forte perplessità sulla prossima Legge
di Bilancio". E' quanto si legge in una nota della stessa
Confindustria Romagna.
"Anche la nostra associazione si attendeva e auspicava una
Manovra di medio periodo, a supporto sia del potere di acquisto
dei lavoratori sia della competitività delle imprese - argomenta
il presidente Roberto Bozzi - : una Manovra che avviasse
finalmente interventi concreti e invocati da tempo su fisco,
contributi, occupabilità, politiche attive del lavoro e
produttività, sostenendo il lavoro attraverso una seria politica
industriale . È ormai un anno - prosegue il presidente degli
industriali romagnoli - che le imprese stanno fronteggiando,
con coraggio e fatica, l'impatto della crisi energetica
aggravata dalla guerra in Ucraina e le correlate tensioni sul
fronte dell'inflazione, facendo l'impossibile per assorbire i
maggiori costi e rinunciando a parte degli utili pur di non
scaricare gli aumenti sul consumatore finale. Il perdurare di
questa situazione e la progressiva erosione dei margini non
potranno essere sostenibili ancora a lungo, per molte delle
nostre attività".
Quindi, aggiunge nella nota vicepresidente delegato alle
relazioni industriali, Tomaso Tarozzi, "l'industria, come ha
ribadito il presidente Bonomi, è un fattore di sicurezza
nazionale: senza di essa non c'è crescita né coesione sociale.
E, in un momento delicato e complesso come l'attuale - conclude
- riteniamo sia ancora più importante evitare tensioni e
contrapposizioni di parte, confrontandoci e ragionando insieme
su soluzioni a beneficio di tutta la comunità produttiva".
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