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Economia
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Sangalli,entro prima metà '23 rischio chiusura 120mila pmi

Confcommercio, perdita di oltre 370 mila posti di lavoro

"Da qui alla prima metà del 2023, secondo le nostre stime, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l'attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro". E' l'allarme lanciato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenuto all'assemblea di Confcommercio Campania. "Sono emergenze che si sommano alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi unita ad una eccessiva pressione fiscale, che caratterizza la nostra economia", ha aggiunto Sangalli.

Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, occorre "subito, ripeto, subito occorre sostenere le imprese sul versante del costo insopportabile delle bollette, con misure legate a questa emergenza. Ma occorrono anche interventi mirati e più robusti sul cuneo fiscale e contributivo, detassando gli aumenti dei rinnovi contrattuali e rafforzando le misure in tema di credito alle imprese". E, ha aggiunto intervenendo all'assemblea di Confcommercio Campania "naturalmente, occorre mettere a terra riforme ed investimenti del PNRR. Solo così si potranno rilanciare occupazione, redditi e consumi, rilanciando anche un clima di fiducia che è indispensabile al buon andamento dell'economia. La fiducia, guardate, non è però solo importante per il mercato, ma è fondamentale anche per il circuito della rappresentanza".

Allarme inflazione al 9%. Lo lancia il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, oggi a Napoli per l'assemblea regionale dell'organizzazione. Secondo gli 'Appunti sull'economia del Sud' dell'ufficio studi di Confcommercio il 2022 si potrebbe chiudere con un'inflazione media al 7,5%. Mentre nel mese di ottobre i prezzi al consumo salirebbero ancora, segnando un rialzo del 9% su base annua (dall'8,9% di settembre). A pesare è sempre il caro-energia: metà dell'inflazione, infatti, è causata dall'energia in modo diretto (tra il 60% e 80% in modo anche indiretto comprendendo le materie prime alimentari e non).

Pnrr opportunità al Sud ancora non colta "E' urgente attivare politiche a livello europeo con i controlli sull'energia. Per il Sud il Pnrr opportunità che continua a essere penalizzata per esempio nelle infrastrutture. Puntare sul turismo aiuterà il Sud a rilanciare tutto il Paese". Sono alcuni dei concetti evidenziati dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione della assemblea campana dell'organizzazione.

Caro prezzi morde, è corsa a discount, +10% a settembre Cresce così il ricorso ai discount alimentari, per far quadrare i conti della spesa. Gli ultimi dati, elaborati da Nielsen like4like per Fida Confcommercio e per Federdistribuzione, mostrano un balzo di oltre il 10% del fatturato a settembre. Un dato che per Donatella Prampolini di Fida indica una 'cannibalizzazione dei canali dei super e ipermercati', mentre per Federdistribuzione segna solo un trend di crescita in evidenza già da tempo. Il discount è l'unico canale nel settore del commercio alimentare ad aver aumentato il numero di pezzi venduti. Mentre soffrono iper e supermercati. Nel periodo gennaio-agosto 2022 i discount registrano una crescita dei volumi di vendita di quasi 3 punti rispetto alla stessa fase dell'anno precedente. Anche Istat, nella sua ultima indagine, ha fotografato una dinamica sostenuta: a luglio il fatturato dei discount è cresciuto del 12,3%, staccando di almeno 5 punti sia il canale degli ipermercati che quello dei supermercati.

Il discount, quindi, è sempre più una tappa obbligata per le famiglie colpite dal caro prezzi. Prampolini non ha dubbi nel valutare i dati. In Emilia Romagna nella settimana dal 19 al 25 settembre il fatturato dei discount è aumentato addirittura del 15%. "È un dato che segue la pancia delle persone: la gente si spaventa, ha timore del futuro e cerca di risparmiare sulla spesa. È successo anche con la crisi del 2009. Man mano che le bollette crescono, cresceranno anche i fatturati dei discount". Il canale è in crescita da tempo, ma per Prampolini l'ultima impennata ha una connessione diretta con il caro bollette. "Il supermercato fa fatica a tenere l'inflazione, perde in termini di pezzi venduti, mentre il discount cresce". Più cauto Carlo Alberto Buttarelli, dell'Ufficio studi di Federdistribuzione. "Il discount accelera, è certo. Sta acquisendo una nuova clientela, fatta di gente che cerca il risparmio, ma non c'è una virata". Insomma, i consumi cambiano, ma non ci sarebbe un assalto ai discount. Buttarelli insiste sulla "supermercatizzazione dei discount": il cittadino sceglierebbe il low cost anche per la sua sempre maggiore attenzione alla qualità. La presidente Fida-Confcommercio parla inoltre di "andamenti ciclici". "Al momento le famiglie si spostano al discount perché è l'unica leva che possono usare per far fronte al caro prezzi. Nel momento in cui ci saranno risposte sui temi energetici, le persone torneranno a scegliere l'alta qualità di super e ipermercati". In attesa dei futuri comportamenti di consumo degli italiani, anche l'Istat commenta in modo perentorio i dati in suo possesso: "al momento il discount è un settore che cresce in maniera più forte degli altri".

"Tre sono le grandi emergenze che il nuovo governo si troverà ad affrontare da subito, anche in raccordo con l'Europa: fronteggiare l'emergenza energetica, contenere l'inflazione e contrastare il pericolo recessione". Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione della assemblea di Confcommercio Campania. "E per fare questo servono interventi strutturali, a cominciare dal cosiddetto "energy recovery fund", dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dalla revisione dei meccanismi e delle regole di formazione del prezzo dell'elettricità", ha sottolineato.

Nel 2023, a fronte di una crescita del Pil in Italia dello 0,2%, al Sud si registrerà un -0,1% e in Campania un -0,2%. Sono i dati dell'ufficio studi di Confcommercio in occasione della assemblea regionale dell'organizzazione oggi a Napoli alla presenza del presidente nazionale, Carlo Sangalli. "Questo vuol dire - si sottolinea - che la messa a terra del PNRR non ha dato ancora i frutti sperati, ma pesano anche i soliti deficit sistemici, anche in termini di capacità di progettazione, esecuzione e vincoli burocratici. Due esempi: nel pregresso ciclo di finanziamenti europei, il tasso di pagamento è stimato a fine 2022 al 62% nazionale contro il 48% della Campania e il numero di progetti co-finanziati è pari al 7% del totale per la Campania contro il 22% nazionale. Il secondo: le immatricolazioni auto a persone fisiche nei primi 8 mesi sono scese del 24% nel Sud contro circa il 20% nella media delle altre macro-aree".

 

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