"Una vera e propria strage
dell'occupazione indipendente, che crolla al livello più basso
dall'inizio delle rilevazioni Istat nel 2004". Con queste parole
Confesercenti commenta le stime provvisorie dell'Istat
sull'occupazione a luglio che confermano il "forte impatto della
crisi su imprenditori e autonomi". Dal mese di febbraio, ultimo
dato prima del lockdown, a luglio se ne contano 117mila in meno
e rispetto al 2004 il crollo è di 1,239 milioni, il 20%.
"Mentre per il lavoro dipendente le misure di sostegno hanno
contenuto il tracollo, la rete di protezione messa a
disposizione del lavoro autonomo e delle imprese si è rivelata
insufficiente" spiega il segretario nazionale di Confesercenti,
Mauro Bussoni. "L'Italia offre un ambiente sempre più ostile al
fare impresa: non è più il Paese delle "ditte", caratterizzato
da un tessuto vivace di micro e piccole imprese e di autonomi",
dice Bussoni chiedendo di intervenire per invertire il trend
riformando "fisco e lavoro per renderli più flessibili e a
misura di impresa" e usando con efficacia le risorse europee per
accompagnare le piccole imprese alla rivoluzione digitale.
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