"Laddove dovessero esistere delle
possibilità e soluzioni per i lavoratori, saremmo disposti a
discuterne. Mi auguro di trovare una via, e conosciamo bene
dinamiche e scenari. Certo, se magicamente il prezzo del gas
tornasse stasera al prezzo di un anno fa tutto potrebbe essere
ridiscusso. Così com'è, la fabbrica chiude: ai sindacati l'ho
detto". Così l'ad della Ico di Alanno, Manlio Cocchini, risponde
alle sollecitazioni dei sindacati sulla vicenda della chiusura
dello stabilimento con il licenziamento di 35 addetti.
Una apertura parziale ad una soluzione, dopo le notizie che
vorrebbero la crisi aziendale legata al drastico aumento delle
bollette energetiche, fattore che viene considerato parte di un
"concorso di cause": nel mirino c'è innanzitutto il prodotto
lavorato ad Alanno, il tissue tad, una carta per uso domestico
prodotta ed esportata esclusivamente in America: rispetto a
prima della crisi i costi energetici sono aumentati di 12 volte
fatto fermo il costo di trasformazione a 100. A ciò si aggiunge
che il trasporto via container è passato da 2 mila a 7 mila euro
a container, quindi più del valore della merce stessa stipata.
Secondo la Ico, è quindi lo stabilimento di Alanno a non essere
più conveniente, pur se si tratta di un impianto moderno e fino
alla crisi conveniente, ma il più piccolo della società.
Alla data dell'acquisizione della fabbrica dalla
multinazionale Usa Kimberley Clark nel 2013, le unità lavorative
sono già scese da 150 a 35, ora il colpo finale. Ricollocare i
lavoratori negli altri impianti della società non è semplice
secondo Cocchini: "Sediamoci intorno ad un tavolo e vediamo: ci
sono dei costi da affrontare, servono progetti stimolanti, io mi
auguro di trovare una soluzione, pensionamenti, ricollocazioni
ecc". Nonostante i costi aumentati gli altri stabilimenti Ico
tengono il mercato, ma nel complesso, lamenta Cocchini,
"paghiamo scelte di politica energetica che vengono da lontano:
sul mercato si sta affacciando la Turchia, che grazie ad
investimenti e gas russo a buon mercato oggi può arrivare un
prodotto concorrenziale".
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