Segnati dal Covid e dalla guerra
gli italiani amplificano le loro paure e la percezione di
incertezza. Quasi uno su due (48%) immagina infatti i prossimi
dieci anni caratterizzati da instabilità e precarietà, ma anche
da una profonda incertezza sulle prospettive finanziarie (per il
42%) e da una maggiore propensione al risparmio (33%). Si riduce
inoltre l'aspettativa di vita: se nel 2019 l'età media era di
oltre 83 anni nel prossimo decennio, secondo 4 italiani su 10,
si ridurrà ulteriormente. La guerra nel 60% dei casi, ha
accentuato la sensazione generale di instabilità ma più di 4
italiani su 10 (43%) sono speranzosi e il 33% ha voglia di
cambiamento. E' la fotografia che emerge dall'Osservatorio
"Change Lab, Italia 2030" realizzato da Groupama Assicurazioni
in collaborazione con Bva-Doxa, su un campione di 1.000 persone.
Per il 41% degli italiani diventa inoltre prioritario garantire
una serenità economica ai propri familiari, facendo fruttare i
capitali messi da parte. Ma la propensione al rischio è in calo:
non appena la fine di queste emergenze sembrerà più vicina, solo
poco più di 1 italiano su 10 (14%) guarderà al futuro con più
fiducia e sarà più propenso al rischio. Ad incidere sulle scelte
future di investimento, spiega la survey, sarà innanzitutto la
protezione del capitale, per assicurare un futuro economicamente
sereno ai propri cari. Gli investimenti ritenuti "più sicuri e
promettenti" nel prossimo decennio riguardano immobili e
preziosi (20%), ma anche fondi pensione, previdenziali e
assicurativi (19%). Meno fiducia regna, invece, verso bitcoin e
criptovalute, fondi bilanciati, conti di deposito, fondi
azionari e obbligazionari.
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