(ANSA) - ROMA, 09 FEB - Un mondo post-pandemico sempre più
fluido e incerto, con rischi politici che si fanno più intensi e
rischi di credito che restano stabili pur senza recuperare il
terreno perso dopo tre anni di shock avversi: dall'emergenza
sanitaria all'invasione russa dell'Ucraina, passando per la
conseguente crisi energetica e alimentare e per il ritorno
dell'inflazione sostenuta. È questo lo scenario che emerge dalla
Mappa dei Rischi 2023 di Sace, in cui sono delineati i profili
di rischio per le imprese che esportano e investono nel mondo in
circa 200 mercati esteri. "Debolezza del ciclo economico,
incertezza geopolitica, allerta climatica ed energetica"
determinano, sottolinea lo studio, "uno stato di fragilità che
rallenta l'attività economica globale e il commercio
internazionale". A risentirne maggiormente, sottolinea Sace,
"saranno i volumi degli scambi internazionali di beni e di
servizi: sui primi pesa la debolezza della domanda oltre che un
rallentamento fisiologico dopo le performance molto positive
dello scorso biennio; i secondi continueranno a beneficiare
della ripresa dei flussi turistici e delle attività legate ai
viaggi e al canale dell'ospitalità. Tuttavia un allentamento
delle pressioni inflazionistiche, maggiore rispetto a quello
atteso, sta aumentando la probabilità di uno scenario
migliorativo". (ANSA).
Sace, nel mondo rischi di credito stabili, ma quadro fragile
Risk Map 2023, rallenta attività economica e commercio globale
