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Leo: "Per il contribuente corretto via il reato della dichiarazione infedele"

Leo: "Per il contribuente corretto via il reato della dichiarazione infedele"

"Via l'Irap, moratoria estiva e niente versamenti agosto"

ROMA, 26 gennaio 2023, 11:14

Redazione ANSA

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Maurizio Leo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Maurizio Leo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Maurizio Leo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell'ambito della riforma del fisco, uno degli aspetti "su cui si deve lavorare è che nel momento in cui c'è una trasparenza nei comportamenti del contribuente si può addirittura eliminare per esempio uno dei reati, che è quello dell'art. 4 dell'infedele dichiarazione: l'infedele dichiarazione non dovrebbe più configurarsi".

Lo ha detto il viceministro dell'economia Maurizio Leo partecipando all'edizione 2023 di Telefisco del Sole24Ore. 

"Per quanto riguarda gli adempimenti, io direi prima cosa l'eliminazione dell'Irap, seconda cosa una moratoria estiva", ha evidenziato il viceministro. "Ci viene chiesto da più parti, nel momento in cui il contribuente, i professionisti, sono alle prese con le dichiarazioni non ha senso che vengano inviati avvisi bonari o richieste di documentazione. E poi una cosa fondamentale: nessuna scadenza di versamento nel mese di agosto, si deve ripartire dal mese di settembre".

"Il mese di agosto deve essere un mese di tranquillità per tutti, per i contribuenti e per i professionisti", ha puntualizzato Leo. "Un altro tema è quello dell'eliminazione dei tributi minori", ha aggiunto.

Sulla tregua fiscale inserita nella legge di bilancio 'in soli 5 giorni, sino a ieri sono arrivati 65mila richieste di definizione agevolata delle cartelle. Questo è un dato sicuramente incoraggiante. E io penso che la tregua fiscale cosi' come la abbiamo concepita debba rappresentare un ponte verso la riforma, verso un fisco più equo e più a misura d'uomo', ha dichiarato Leo.

"Il tax gap è sempre oscillato tra 85 e 100 miliardi. Quindi una lotta all'evasione efficace nel corso del tempo non c'è stata. O perlomeno i volumi sono così elevati che non si raggiunge il risultato auspicato nonostante gli sforzi fatti dall'Agenzia delle entrate. Quindi bisogna cambiare l'approccio sull'accertamento. E va fatto distinguendo tra le aziende di maggiori dimensioni e quelle di minori dimensioni", ha affermato Leo. 

"Per quelle di minori dimensioni si può pensare a un concordato preventivo biennale: oggi l'amministrazione finanziaria ha a disposizione tanti elementi per cui è sicuramente possibile convocare il contribuente e dire ecco andiamo a vedere il tuo reddito; poi se accogli la mia proposta, per il biennio successivo per me se ci sono incrementi o decrementi di reddito sono assolutamente irrilevante", ha spiegato Leo. "Per quelle di dimensioni più elevate c'è la 'cooperative compliace': la normativa risale al 2015, bisogna in qualche modo abbassare la soglia di accesso, fare in modo che ci sia una certificazione della rilevazione del rischio fiscale; a questo aggiungere un contraddittorio preventivo", ha aggiunto.

"Ci vogliamo muovere sulla base antecedente a quello che è un accertamento vero e proprio: un dialogo. L'obiettivo - ha sottolineato - sarà quello di ridurre anche i tempi per l'azione accertatrice. Al contempo si possono dare delle misure premiali: qualora c'è questa forma di collaborazione, riduzione delle sanzioni che si possono addirittura azzerare".

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