Si muovono senza direzione le
principali borse europee in una giornata avara di dati
macroeconomici, limitati agli ordini di fabbrica in Germania e
alle stime dell'Api sulle scorte settimanali di greggio negli
Usa. Gli investitori attendono le prossime mosse della banche
centrali sui tassi, dopo che sono stati alzati di 25 punti base
come da stime in Australia. Milano (Ftse Mib +0,01%) si mantiene
in parità, sorpassata da Francoforte (+0,14%) e Parigi
(+0,07%), mentre cedono qualche posizione Londra (-0,1%) e
Madrid (-0,29%). Positivi i futures Usa dopo la chiusura pesante
della vigilia a seguito di dati macroeconomici migliori delle
stime, che hanno allarmato gli investitori su un'ulteriore
stretta della Fed in dicembre.
Si allenta la tensione sui titoli di stato, con il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi in calo a 184,7
punti e il rendimento annuo italiano in ribasso di 4,8 punti al
3,689% e quello tedesco di 2,7 punti all'1,846%.Inverte la rotta
il greggio, in vista del dato Usa di oggi (Wti -0,05% a 76,88
dollari al barile), mentre prosegue il rialzo del gas naturale
(+0,97% a 136 euro al MWh). In calo i metalli, a partire
dall'oro (-1,28% a 1.772 dollari l'oncia), mentre si mantiene
stabile il dollaro a 0,95 euro.
Scivolano i petroliferi TotalEnergies (-2,37%), Bp (-1,27%) e
Shell (-1,14%) insieme a Eni (-0,55%). In luce il settore delle
utility con particolare riferimento agli operatori delle
rinnovabili, da Orsted (+2,84%) a Erg (+2,48%). Bene anche Enel
(+1,04%), in prima linea su quel fronte. Resistono i produttori
di semiconduttori Asml (+0,42%) ed Stm (+0,2%), mentre scivolano
i costruttori di auto a partire da Volvo (-2,12%) e Ferrari
(-1,16%). Più caute Stellantis (-0,07%), Mercedes (+0,08%) e
Volkswagen (+0,21%)
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