Si muovono al rallentatore le
principali borse europee pur con i futures Usa in crescita in
attesa dei dati sull'inflazione americana nel pomeriggio. Un
dato ritenuto fondamentale per comprendere le prossime mosse
della Fed in tema di tassi. Senza sorprese invece l'aumento dei
prezzi in Germania e in Italia. Stabile a 212,3 punti il
differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tendeschi, con
il rendimento annuo italiano in crescita di 0,7 punti al 3,03%.
Milano limita il rialzo allo 0,1%, superata da Francoforte
(+0,15%). Immobile Londra (+0,03%), deboli Parigi (-0,14%) e
Madrid (-0,16%).
Scontano il calo del greggio (Wti -1,64% a 89,02 dollari al
barile) i petroliferi Eni (-0,54%), Shell (-0,35%) e Bp
(-0,02%), mentre TotalEnergies (+0,24%) resiste in territorio
positivo. Segno meno per i produttori di semiconduttori Nordic
(-1,39%) ed Asml (-0,68%), mentre rimbalzano Ams-Osram (+2,55%)
ed Stm (+1,2%), pesanti nella vigilia.
In luce tra gli automobilistici Renault (+1,91%), il cui
amministratore delegato Luca De Meo, intervistato da un
quotidiano francese, ha detto che il Gruppo è "sulla strada
giusta" per la transizione verso l'auto elettrica, dopo il
lancio della nuova 'Megane E.Tech'. Più cauta Voplkswagen
(+0,84%), poco mossa Stellantis (+0,15%), negativa invece Volvo
(-0,63%).
Poco mosse le utility Enel (-0,17%) ed Edf (+0,08%), che ha
chiesto danni per 8,3 miliardi allo Stato francese, principale
azionista del gruppo con l'83,69%, per averla costretta ad
aumentare la quota di energia a prezzo calmierato la scorsa
primavera. Contrastate le banche, con rialzi per Bper (+2,1%),
Barclays (+1,24%), Lloyds (+0,74%) e NatWest (+0,67%). Poco
mossa Unicredit (+0,3%), invariata Intesa, deboli Banco Bpm
(-0,62%), Commerzbank (-1,2%) e Bankinter (-1,51%).
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