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Giorgia Soleri, io Signorina Nessuno e Icaro

Giorgia Soleri, io Signorina Nessuno e Icaro

Primo libro di poesie della modella e influencer

ROMA, 10 maggio 2022, 09:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Elisabetta Stefanelli) GIORGIA SOLERI, ''LA SIGNORINA NESSUNO'' (VALLARDI, PP. 208. 16,00 Euro).
    ''Chi è la signorina Nessuno? Era in principio un alter ego per scrivere di Damiano (Ndr. David, frontman dei Maneskin) quando la nostra relazione era ancora riservata, poi ha preso una sua dimensione, è diventata una persona vivente ed era il mio modo per distaccarmi da quello che provavo, per guardalo dall'esterno e comunicarlo. E' un universo''. Ora la ''La signorina Nessuno'' è il titolo del primo libro di poesie di Giorgia Soleri, 26 anni, modella, influencer, ''femminista guastafeste'', come si definisce lei. Ma anche attivista impegnata nella battaglia per fare chiarezza sulla malattia che l'ha tormentata, l'endometriosi, ed ora promotrice della proposta di legge per il riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza del Sistema sanitario nazionale. Una battaglia di cui Damiano, con cui ha una relazione da ben 8 anni, si è schierato al suo fianco.
    Il dolore è uno dei temi portanti del resto di questo bel libro di versi - arricchito dalle illustrazioni di Emma Passarella - in cui le problematiche che affliggono ragazzi e ragazze ci sono tutte: autolesionismo, anoressia, suicidio, anche l'aborto, insomma il disagio emotivo in tutte le sue forme. '''In tante cose la vita è stata magnanima con me - racconta Giorgia, in versione acqua e sapone e dal sorriso dolcissimo - però mia mamma dice che per le persone l'amore a 5 anni o a 50 è diverso perchè è diversa la consapevolezza che hai di te, ma il dolore è sempre uguale. Non c''è gerarchia del dolore. E scrivere è un modo per esprimerlo in una società che ci vuole iperproduttivi ed ha perso la capacità di metabolizzarlo''. Dolore fisco ma anche disagio sociale che sembra tanto simile a quello di artiste come Frida Kahlo ad Antonia Pozzi, che pure combattevano i limiti che sentivano venire dal loro essere donne. Non è cambiato nulla dagli anni Venti? ''Non siamo a questo punto - dice con passione - anche e soprattutto grazie alle battaglie delle donne e delle femministe. Anche se non siamo al punto in cui avrebbero pensato loro di arrivare 50 anni dopo. Io sono cresciuta con le ninnananna delle suffraggette che mi cantava mia madre per addormentarmi, e vedo anche non volendo con una lente femminista che mette in luce le criticità rispetto alla parità di genere. Essere femminista è riuscire a vedere il proprio privilegio - sono una donna bianca di famiglia borghese - ma insieme schemi di oppressione e intersezioni tra le oppressioni che ci sono e permangono''. Madre che nomina spesso e a cui dedica il libro e una poesia commovente: ''''Cosa vuoi essere da grande?/ Chiedono a me le signore/''Mia madre''/ dico io''.
    ''Un modo di distaccarmi da me'', così descrive la sua passione per la poesia ''nata quando avevo 10 anni'', rivela: ''qui i versi più vecchi sono del 2016 ma la maggior parte le ho scritte tra il 2017 e il 2019''. ''Poetessa no non mi piace, preferisco poeta ma non mi offendo'', ma i suoi più amati sono la stessa Pozzi, Franco Arminio, Patrizia Cavalli, 'Mariangela Gualtieri, Livia Candiani....'Ho sempre lavorato per la mia immagine, sono stata modella da quando avevo 16 anni e volevo distaccarmi da questo, non lavorare con il contenitore ma comunicare attraverso il corpo. Come fanno gli attori. E poi sono diventata influencer per poter avere un filo diretto con le persone''. Sua è infatti una ''estrema urgenza di comunicare''.
    ''Ho tantissime passioni e quasi tutte sono riuscita a renderle un lavoro, a parte le foto anche se amo fotografare. Che farò domani? Voglio provare linguaggi artistici a 360 gradi''. E del resto ''comunicativa'' è la parola che secondo lei la descrive meglio. Ma al momento tra i suoi tanti progetti nega che ci sai qualcosa in pentola con i Ferragnez: ''la foto insieme? Eravamo a Milano con Damiano che ha conosciuto Federico a X Factor li ha chiamati e ci siamo visti ma così, solo in amicizia''. Ma lei e il suo compagno è chiaro che volano alto non a caso ne La signorina Nessuno ad accumunarli non sono solo le tante, bellissime pagine d'amore, ma anche una figura mitologica: Icaro. ''Chi è Icaro? Icaro è una persona che ho amato e che amo molto, un ambizioso che vuole volare vicino al sole. Quando l'ambizione lo frena e gli fa paura arriva la signorina Nessuno a fare uno scambio. Avrei usato il nome ma Icaro ha un significato più complesso. Sole poi da sempre è il mio soprannome , da Soleri ovviamente, e per anni mi sono sempre presentata così. Insomma c'è anche il gioco di parole''.
    Sono pagine queste del resto intrise di amore (''riuscire a vivere in massima relazione con gli altri è la massima liberazione che si può avere'') ma 'amore romantico non è in contrasto con il femminismo? ''Quella dell'amore in senso romantico è una visione etero e patriarcale. Se fosse tra due donne sarebbe oggettificante? In queste pagine c'è l' amore in senso lato, salvifico nel momento in cui entri in relazione con l'altro perchè la vera felicità è condividere il viaggio''.
    ''Il contrario della morte/non è la vita,/no/è l'amore./amor(t)e'', scrive.
   

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