(di Elisabetta Stefanelli)
GIORGIA SOLERI, ''LA SIGNORINA
NESSUNO'' (VALLARDI, PP. 208. 16,00 Euro).
''Chi è la signorina Nessuno? Era in principio un alter ego per
scrivere di Damiano (Ndr. David, frontman dei Maneskin) quando
la nostra relazione era ancora riservata, poi ha preso una sua
dimensione, è diventata una persona vivente ed era il mio modo
per distaccarmi da quello che provavo, per guardalo dall'esterno
e comunicarlo. E' un universo''. Ora la ''La signorina
Nessuno'' è il titolo del primo libro di poesie di Giorgia
Soleri, 26 anni, modella, influencer, ''femminista
guastafeste'', come si definisce lei. Ma anche attivista
impegnata nella battaglia per fare chiarezza sulla malattia che
l'ha tormentata, l'endometriosi, ed ora promotrice della
proposta di legge per il riconoscimento di vulvodinia e
neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza del
Sistema sanitario nazionale. Una battaglia di cui Damiano, con
cui ha una relazione da ben 8 anni, si è schierato al suo
fianco.
Il dolore è uno dei temi portanti del resto di questo bel
libro di versi - arricchito dalle illustrazioni di Emma
Passarella - in cui le problematiche che affliggono ragazzi e
ragazze ci sono tutte: autolesionismo, anoressia, suicidio,
anche l'aborto, insomma il disagio emotivo in tutte le sue
forme. '''In tante cose la vita è stata magnanima con me -
racconta Giorgia, in versione acqua e sapone e dal sorriso
dolcissimo - però mia mamma dice che per le persone l'amore a 5
anni o a 50 è diverso perchè è diversa la consapevolezza che hai
di te, ma il dolore è sempre uguale. Non c''è gerarchia del
dolore. E scrivere è un modo per esprimerlo in una società che
ci vuole iperproduttivi ed ha perso la capacità di
metabolizzarlo''. Dolore fisco ma anche disagio sociale che
sembra tanto simile a quello di artiste come Frida Kahlo ad
Antonia Pozzi, che pure combattevano i limiti che sentivano
venire dal loro essere donne. Non è cambiato nulla dagli anni
Venti? ''Non siamo a questo punto - dice con passione - anche e
soprattutto grazie alle battaglie delle donne e delle
femministe. Anche se non siamo al punto in cui avrebbero pensato
loro di arrivare 50 anni dopo. Io sono cresciuta con le
ninnananna delle suffraggette che mi cantava mia madre per
addormentarmi, e vedo anche non volendo con una lente
femminista che mette in luce le criticità rispetto alla parità
di genere. Essere femminista è riuscire a vedere il proprio
privilegio - sono una donna bianca di famiglia borghese - ma
insieme schemi di oppressione e intersezioni tra le oppressioni
che ci sono e permangono''. Madre che nomina spesso e a cui
dedica il libro e una poesia commovente: ''''Cosa vuoi essere da
grande?/ Chiedono a me le signore/''Mia madre''/ dico io''.
''Un modo di distaccarmi da me'', così descrive la sua
passione per la poesia ''nata quando avevo 10 anni'', rivela:
''qui i versi più vecchi sono del 2016 ma la maggior parte le ho
scritte tra il 2017 e il 2019''. ''Poetessa no non mi piace,
preferisco poeta ma non mi offendo'', ma i suoi più amati sono
la stessa Pozzi, Franco Arminio, Patrizia Cavalli, 'Mariangela
Gualtieri, Livia Candiani....'Ho sempre lavorato per la mia
immagine, sono stata modella da quando avevo 16 anni e volevo
distaccarmi da questo, non lavorare con il contenitore ma
comunicare attraverso il corpo. Come fanno gli attori. E poi
sono diventata influencer per poter avere un filo diretto con le
persone''. Sua è infatti una ''estrema urgenza di comunicare''.
''Ho tantissime passioni e quasi tutte sono riuscita a renderle
un lavoro, a parte le foto anche se amo fotografare. Che farò
domani? Voglio provare linguaggi artistici a 360 gradi''. E del
resto ''comunicativa'' è la parola che secondo lei la descrive
meglio. Ma al momento tra i suoi tanti progetti nega che ci sai
qualcosa in pentola con i Ferragnez: ''la foto insieme? Eravamo
a Milano con Damiano che ha conosciuto Federico a X Factor li ha
chiamati e ci siamo visti ma così, solo in amicizia''. Ma lei e
il suo compagno è chiaro che volano alto non a caso ne La
signorina Nessuno ad accumunarli non sono solo le tante,
bellissime pagine d'amore, ma anche una figura mitologica:
Icaro. ''Chi è Icaro? Icaro è una persona che ho amato e che amo
molto, un ambizioso che vuole volare vicino al sole. Quando
l'ambizione lo frena e gli fa paura arriva la signorina Nessuno
a fare uno scambio. Avrei usato il nome ma Icaro ha un
significato più complesso. Sole poi da sempre è il mio
soprannome , da Soleri ovviamente, e per anni mi sono sempre
presentata così. Insomma c'è anche il gioco di parole''.
Sono pagine queste del resto intrise di amore (''riuscire a
vivere in massima relazione con gli altri è la massima
liberazione che si può avere'') ma 'amore romantico non è in
contrasto con il femminismo? ''Quella dell'amore in senso
romantico è una visione etero e patriarcale. Se fosse tra due
donne sarebbe oggettificante? In queste pagine c'è l' amore in
senso lato, salvifico nel momento in cui entri in relazione con
l'altro perchè la vera felicità è condividere il viaggio''.
''Il contrario della morte/non è la vita,/no/è
l'amore./amor(t)e'', scrive.
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