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Giulio Cavalli, come saremo persa ogni empatia

Fandango

Giulio Cavalli, come saremo persa ogni empatia

60 anni dopo distopica visione nella atroce DF di 'Carnaio'

ROMA, 29 marzo 2021, 09:58

di Paolo Petroni

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 GIULIO CAVALLI, ''NUOVISSIMO TESTAMENTO (FANDANGO LIBRI, PP. 288 - 19,00 EURO). Giulio Cavalli è scrittore che ama le metafore estreme e le trasforma in romanzi che nel loro realismo disturbante hanno la forza della denuncia, assoluta e che costringe a pensare se non si vuole voltare la testa da un'altra parte. E' stato così con ''Carnaio'' (entrato nella cinquina del Campiello 2019) ed è lo stesso ora con questo nuovo romanzo che ne è praticamente il seguito, sessanta anni dopo (nel 2070 circa?) la conseguenza se vogliamo, di un corso delle cose che non si è voluto veramente fermare, cambiare.
    Più che racconti pessimisti, direi che i suoi sono avvertimenti, tentativi con storie ben costruite e scritte di coinvolgere il lettore e fargli capire cosa potrebbe essere il suo, il nostro futuro, nel momento in cui l'empatia umana si azzera, l'altro non suscita più alcun sentimento, ma perché questo sentimento è morto innanzitutto dentro di noi.
    Ricordiamo allora che nel paese di DF (citato così con solo iniziali misteriose. Destino Finale? ma che ci fa pensare alla situazione di Lampedusa), dopo che per mesi sono arrivate sulla spiaggia decine di migliaia di cadaveri che, alla fine, hanno perso il loro valore umano diventando cose di cui disfarsi o da usare per la propria sopravvivenza secondo regole rigide, risposte necessarie alle accuse che arrivano dai moralisti di ogni dove, in breve si è andato instaurando un regime spietato e dittatoriale che oggi, nel nuovo romanzo, scopriamo come abbia quale nemico principale l'empatia.
    I suoi abitanti, vaccinati alla nascita con un siero che li rende indifferenti a tutto o quasi, aboliti lacrime e sorrisi, seguono senza porsi domande una vita che un presidente e ministri ereditari, gli unici che non hanno mai avuto il vaccino chiusi nella loro cittadella, hanno organizzato per loro, prevedendo tutto, quel che devono mangiare settimanalmente o come vestirsi, un lavoro e mogli nuove assegnate ogni 5 anni, con cui è obbligatorio far figli. Siamo in un mondo senza imprevisti, dove è proibito tutto ciò che possa suscitare moti dello spirito, musica, arte ecc, tanto che sono stati vietati anche gli aggettivi. C'è persino un ufficio cromatico governativo che crea ''i colori più insignificanti, alla ricerca della perfezione di quello che avrebbe potuto notarsi di meno nella vita dei cittadini'', con preferenza per le scale di grigi. Ognuno passa la sua vita cercando di ''essere rotondo'', ché se poi nascono ''problemi di rotondità sentimentale'', la denuncia di un vicino e l'intervento della polizia e l'internamento in apposito ospedale è immediato.
    A Fausto Albini basta avere una forte reazione trovandosi a disegnare un cerchio con un bastone sulla sabbia (arte!); a Mario Cuzzocrea il ritrovarsi inspiegabilmente a piangere; a Andrea Razzone capita invece addirittura di ridere; Angelo Siani ha incubi notturni relativi alla ''donna che mi ha fatto'' e che non ha mai conosciuto. Saranno questi quattro, contattati da un contrabbandiere di cibi proibiti e una donna che spaccia libri di narrativa, a costituire il primo nucleo di una ''Brigata sentimentale'' dandosi alla macchia, subito chiamati ''terroristi che vogliono riattivare la bestia che è in ogni uomo'', riuscendo a disporre di un antidoto al vaccino che progettano di usare su vasta scala, sino a un finale a sorpresa.
    Una lettura, come si sarà capito che nasce all'ombra dei libri distopici, come si dice oggi, di Orwell e Bradbury, ma con questo suo peculiare puntare sui sentimenti umani, sull'umanità come unico vero valore complessivo che stiamo pian piano perdendo, tra America First o la chiusura dei confini, solo per fare due esempi, ma anche lo svilimento del sapere, dalla scuola ai novax, sino al relegare l'arte all'ultimo posto dei bisogni e di un sostegno pubblico. Un Nuovissimo testamento, come dice ironicamente il titolo senza speranza.
   

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