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La sfida delle mogli, un coro contro la paura

La sfida delle mogli, un coro contro la paura

In digitale da 25/4 film da storia vera con Kristin Scott Thomas

ROMA, 27 aprile 2020, 12:41

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 ROMA, 24 APR - Lavorare, prendersi cura della casa, dei figli, con l'ansia continua e la paura per la sorte dei mariti militari, impegnati in missione in zone di conflitto. Uno stato continuo di tensione, che ha portato nel 2011 Caroline Jopp, moglie di un colonnello britannico, a creare, per scaricare la tensione, in una base in Inghilterra un coro poco convenzionale ma talentuoso e molto pop con altre mogli dei soldati. Un'iniziativa che arriva a diventare parte del Concerto della Memoria alla Royal Albert Hall, conquista i media e si diffonde anche in altre basi, in Gran Bretagna e all'estero: ora coinvolge 2300 donne in 75 ensemble. Una storia vera che era destinata a diventare un film. Ci ha pensato Peter Cattaneo, un regista abituato a raccontare momenti di crisi personale e sociale attraverso lo strumento della commedia/dramedy (come ha fatto in Full Monty), realizzando La sfida delle mogli. Il film, che aveva debuttato alla Festa del Cinema di Roma, arriva con Eagle Pictures in streaming dal 25 aprile, e per quattro settimane, sulle principali piattaforme digitali: Sky Primafila Premiere, Timvision, Chili, Huawei video, Rakuten Tv e Infinity.
    Il tono lieve ma non superficiale del racconto è sostenuto anche da un ottimo cast guidato da Kristin Scott Thomas, nei panni di Kate, moglie di un colonnello (Greg Wise), partito con un contingente per una missione in Afghanistan. Ancora in lutto per la morte al fronte del figlio, la donna, apparentemente rigida e distaccata, decide di provare a creare qualche iniziativa per tenere più unite le mogli dei soldati. Si valutano il lavoro a maglia e il club del libro, ma alla fine prevale la scelta del coro, che grazie all'intervento di Lisa (Sharon Horgan), che mal si allinea alle regole di Kate, prende una strada decisamente pop e personale. "E' un po' come Sister act ma senza i gangster e le suore" spiega alle altre donne che invita nell'ensemble.
    E così tra le prove su evergreen anni '80 e ' 90 come Don't you want me baby degli Human League, Only you degli Yazoo, Shout dei Tears for fears o Time after time di Cyndi Lauper, prime performance disastrose, esplosioni di rabbia, soprattutto tra le due leader, molto più simili fra loro di quanto credano, pian piano le signore del coro si uniscono e affrontano le loro fragilità. Dalle insicurezze nascoste di Kate al complesso rapporto, con la figlia adolescente, di Lisa, che riassume in una frase lo stato di perenne angoscia in cui vivono come mogli di soldati: "Noi non abbiamo il privilegio di essere contro la guerra, siamo sposate alla guerra". Insieme trovano una nuova forza, che si rivela ancora più necessaria quando si concretizza, per qualcuna di loro, la paura più grande.
    Incontrando le vere componenti dei cori "sono emersi temi ricchi - ha spiegato Cattaneo -. Un gruppo frammentato di persone che trova unità e cameratismo attraverso le canzoni.
    Donne da cui ci sia aspetta che stiano in silenzio e tirino avanti, che invece trovano la loro voce. Abbiamo conosciuto mogli di militari coraggiose e con i piedi per terra, che hanno condiviso con noi storie che ci rendevano umili: a volte erano strazianti, altre divertenti. Sono rimasto colpito dalla loro onestà, dal loro realismo e senso dell'umorismo ed ero determinato a rendere tutto questo nella commedia".
   

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