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Ficarra e Picone, accendiamo un faro sulla disabilità

Tv

Ficarra e Picone, accendiamo un faro sulla disabilità

Produttori docufilm Il Figlio di Tarzan, il 3/12 su Rete4

ROMA, 02 dicembre 2021, 14:55

di Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 "L'intento è quello di offrire la possibilità di riflessione anche a un solo spettatore, noi siamo già contenti. Una lente di ingrandimento sulla giornata tipo di una persona affetta da disabilità in una città dove le barriere architettoniche sono un quotidiano percorso a ostacoli. Quello che ci sta a cuore è che far capire come noi per primi dobbiamo dare un contributo". Salvo Ficarra e Valentino Picone, smessi i panni della coppia regina della risata, indossano quelli di produttori, in una doppia conversazione con l'ANSA parlano de Il figlio di Tarzan un documentario di 45 minuti sulla Palermo giungla per i disabili, diretto dalla regista Mariagrazia Moncada e realizzato, appunto, dalla loro Tramp Limited, in onda il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, alle ore 19.30 su Retequattro.
Protagonista Giovanni Cupidi, tetraplegico dall'età di 13 anni, brillante statistico, blogger e attivista per le persone con disabilità, che vive a Misilmeri, in provincia di Palermo. "Tutti i cittadini possono fare qualcosa seguendo le leggi che già ci sono, per esempio non parcheggiando nel posto riservato ai disabili. Non possiamo delegare tutto alle istituzioni, dobbiamo essere da stimolo ed esempio per tutti gli altri".
Ficarra "Io uno che per sbrigare un partica parcheggia in un posto riservata, non gli toglierei i punti alla patente ma non gliela sospenderei a vita, non si può in un paese civile, non è commendabile. Queste persone per uscire magari ci mettono due giorni per programmare se hanno disabilità importanti, devono essere accompagnate da due, persone, anche tre. Figuriamoci per uscire e andrai a prendere una pizza". Il duo non non è nuovo a questo genere di iniziative. Attraverso la lente dell'umorismo - interpretando, scrivendo e producendo film, cortometraggi e docu - si sono interessati di disoccupazione, legalità, precariato, migrazione, mafia (col "Processo a Rocco Chinnici"). L'intento della coppia è quello di essere di stimolo ed esempio per gli altri, di contribuire alla presa di coscienza dei cittadini, per non delegare tutto e solo alle istituzioni. "Il figlio di Tarzan", in 45 minuti documenta la Palermo giungla dei disabili, dove Cupidi, nonostante le difficoltà legate al suo handicap e a una società non inclusiva, riesce a mantenere una vita attiva dedicandosi a progetti e battaglie, per sé stesso e per chi vive una situazione simile alla sua. "La scelta del titolo - ricorda Picone - invece, è legata a un ricordo d'infanzia di Cupidi, quando il padre gli raccontava fantomatiche storie sul figlio di Tarzan. Una metafora e una provocazione: se le città fossero giungle, grazie alle liane sarebbero assai più adatte alle sue esigenze…" "Per noi - Insiste Picone - è fondamentale che accanto alle scelte della politica e delle istituzioni in genere ci sia anche un salto di qualità da parte della popolazione nella vita di ogni giorno. Le due cose devono andare di pari passo". Altra domanda drammatica osservano Ficarra e Picone sono anche le grandi difficoltà economiche che affrontare le famiglie con persone affette da disabilità, la mancanza di sussidi sufficienti e poi il domani quando rimarranno soli chi penserà a loro chi li accudirà. Giovanni Cupidi tengono poi a far notare come sia un ragazzo che non si è mai "piegato su se stesso nonostante la grave tetraplegia spinale, si è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche e successivamente ha preso un Dottorato di Ricerca all'Università degli Studi di Palermo, ampliando le proprie competenze anche agli aspetti informatici, alle tematiche della salute, della disabilità e al superamento delle barriere mentali, e non, che si pongono nel quotidiano. Ha pubblicato Noi Siamo Immortali (Mondadori Electa), con cui ha vinto il Premiolino 2019".
Ficarra e Picone vi rivedremo presto questa volta con la vostra prima serie tv? "Siamo felici, dal 1 gennaio su Netflix debuttiamo con Incastrati, è qualcosa che non vi aspetterete 6 puntate, due amici capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non possiamo anticipare nulla. Ma abbiamo anche progetti per il cinema".

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