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In scena Il figlio di Zeller che fa discutere

In scena Il figlio di Zeller che fa discutere

Forte, tenero, coinvolgente spettacolo con regia di Maccarinelli

ROMA, 27 gennaio 2023, 11:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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''Andrà tutto bene'' è la battuta che connota e contiene il senso di questo lavoro del francese Florian Zeller dedicato sin dal titolo a ''Il figlio'', che lui stesso ha tradotto anche in un film in uscita prossimamente, dopo altri due testi su ''Il padre'' e ''La madre'', e che ha debuttato ora in italiano con la regia di Piero Maccarinelli al Parioli di Roma, dove si replica sino al 5 febbraio, prima di una tournée che lo porterà in giro per l'Italia da Arcore a Grottaglie sino all'11 marzo con tappe a Trieste (13-14 febbraio) e poi (28 febbraio-5 marzo) a Firenze alla Pergola, che coproduce lo spettacolo col Parioli.
    E' un altro spettacolo sulla condizione di solitudine e incomprensione dei giovani da parte di adulti presi dalle loro vite e dai loro schemi mentali, dopo un più esteriore ''Agnello di Dio'' di Daniele Mencarelli, sempre portato in scena, pochi giorni fa dallo stesso Maccarinelli.
    ''Andrà tutto bene'' è la rassicurazione del padre, mentre tutto, tra illusioni e delusioni, va verso un tragico finale abbastanza prevedibile anche se costruito con un forte colpo di scena. Quel che conta non è però appunto il finale, ma come ci si arriva, grazie alla scrittura di Zeller che procede con un dialogo quotidiano che costruisce per accumulo e evidenza del non detto la situazione, la dialettica tra l'adulto che vuol riportare tutto a parametri razionali per costruirvi una possibile fiducia di soluzione e il giovane che esprime il proprio disagio irrazionale, cui non sa nemmeno dare una spiegazione, creando una tensione e una bella intensità drammatica. Tutto naturalmente non prescinde da una regia ben ritmata e che ha lavorato sugli ottimi attori, dalla verità del padre Piero di Cesare Bocci, agli sbandamenti della madre Anna di Galatea Ranzi, alla concretezza di Sofia nuova moglie del padre Marta Gastini, a lui, il giovane Nicola di Giulio Pranno, piccola rivelazione che riesce a avere misura e forza, tenerezza e disperazione assieme.
   

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